lunedì 8 maggio 2017


RAVENNA JAZZ 2017

Oggi è già abbastanza difficile passare una serata piacevole tra amici, conoscenti ecc.., che sperare di passare una bella serata nella visione di un evento pubblico diventa quasi impossibile.. Tante le variabili che remano contro (divergenze di coscienza, stupidità generale, semplice ignoranza in materia). Diciamo quindi che la serata con protagonista il chitarrista Pat Metheny è stata una perla rara nel panorama culturale di questo triste paese..
Aldilà della sua emblematica professionalità (merce rara anche nel jazz),  questo carismatico personaggio si sa distinguere per una rarissima musicalità, al punto che, ascoltare ben 2 ore e un quarto della sua musica risulta quasi instancabile. Nel programma del concerto, oltre alla solita varietà di chitarre da lui suonate, colpisce nondimeno la sua volontà sempre attenta nel circondarsi di elementi dotati di notevole qualità tecnica; ma ciò che più lascia stupiti, è appunto la sua capacità di costruire in mezzo a mille armoniche di per sè già complete, colorazioni innovative con uno strumento appunto sin troppo sfruttato nell'ambito musicale generico. La sua musica appare così quasi fluttuante, mai ossessiva, slanciata sì nella monumentale discografia che gli compete, ma leggera come una piuma che mai si posa veramente su di un giudizio, impermeabile nella sua struttura androgina.. L'essenza della Musica è appunto questo inclassificabile slancio privo quasi di punti di vista.. non risulta quindi casuale constatare che l'artista non riproponga quasi mai brani, standards di altri grandi della musica (benchè ve ne siano tanti e importanti). Le sue composizioni hanno sempre questo 'tono' di libertà e, sebbene ogni sua melodia appaia riconoscibile all'orecchio più smaliziato, questo Tutto si mescola quasi come un pezzo unico ed infinito.. Non a caso l'artista in questione ama particolarmente paesi come il Brasile e l'Italia, per la loro indole di profondo contenuto espressivo. Ascoltare alcune composizioni dei suoi primi dischi (risalenti a 40 anni fa), non importa se in solo, in duo o con un ensemble, crea appunto una sorta di attenzione obbligata che fa scorrere il tempo senza donargli troppa importanza..
Un chitarrista - Pat Metheny, che a mio avviso ha già il suo spazio nell'olimpo dei grandi ed indimenticabili della musica moderna.. 
Comprendere a fondo la musica è cionondimeno arduo: l'ascoltatore ha l'obbligo di amare questa forma artistica, di rispettarla, ma soprattutto deve fare lo sforzo di farsi coinvolgere in qualcosa di inedito, non necessariamente classificabile tramite un giudizio mentale, ma neppure di intossicare la propria reazione emotiva nel ricordo decadente di se stesso.. se il musicista raggiunge il compito di poter comunicare una simile percezione, allora la musica ha svolto il suo compito più coerente.. merce rara oggigiorno!