Quando parliamo di coscienza sovramentale, parliamo della scoperta di una nuova intimità fra l’uomo e i piani invisibili. E questa intimità non è evidente per l’uomo, per l’ego, perché la coscienza riflessiva, la coscienza dell’ego, la coscienza soggettiva, è una struttura mentale che è servita all’uomo durante quella che io chiamo l’involuzione, cioè quelle migliaia di anni in cui l’uomo ha dovuto sviluppare una coscienza personale per potersi rapportare a una comprensione sensoriale del mondo della materia.
Quindi, per imparare a vivere sulla Terra, per sviluppare i mezzi meccanici per radicarsi nel terreno dell’esperienza sensoriale, l’uomo aveva bisogno di un ego. Un ego che nel corso dei secoli, nel corso dei millenni, si è sviluppato e in questi grandi periodi di tempo ha portato alla sofisticazione di quello che io chiamo il linguaggio interiore, cioè il pensiero. Dunque, il pensiero è di fatto un modo per l’uomo antico di comprendere la natura materiale, ma non è per l’uomo un mezzo per comprendere i mondi invisibili.
E durante l’involuzione, quando l’uomo non era mentalmente pronto a realizzare o a beneficiare di un’intimità con l’invisibile, la religione è entrata in gioco per secoli, per permettere finalmente all’uomo di costruire un ponte temporaneo – e intendo temporaneo – tra l’invisibile e il materiale, e questo è stato il ruolo delle religioni per millenni.
Il problema delle religioni è che hanno causato enormi illusioni spirituali nella coscienza umana e, per questo motivo, l’uomo non è mai stato in grado di impegnarsi definitivamente in una relazione telepatica coi mondi che sono all’origine dei piani di esperienza che lui, come anima, ha conosciuto, ma di cui ha dimenticato l’esperienza a causa dell’incarnazione e della necessità, nell’incarnazione, nel processo incarnazionale, di dimenticare da dove veniamo per vivere meglio dove siamo.
Ma dal momento in cui la coscienza sovramentale ha cominciato a elettrizzare l’ego sulla Terra, e l’uomo ha potuto finalmente cominciare a rinnovare i legami andati perduti per lunghissimo tempo in generale per l’umanità, con mondi che sono alla base stessa della sua realtà universale, l’uomo ha cominciato finalmente a prendere un po’ coscienza della risoluzione enigmatica del suo ego, cioè ha cominciato a capire che cos’è l’ego, come funziona l’ego.
E da qui ha sviluppato una psicologia che oggi chiamiamo sovramentale, cioè una psicologia veramente oggettiva fornita dai piani, per consentire finalmente all’uomo di sviluppare con essi un rapporto simbiotico, un rapporto sufficientemente intelligente per poter infine ristabilire facilmente le energie dei suoi centri, cioè la sua mente, le sue emozioni, la sua fisicità. Energie che possono facilmente squilibrarsi in un mondo materiale in cui l’uomo è tagliato fuori dai suoi piani o dalle sue fonti universali.
Per secoli le religioni hanno cercato di placare la sete d’infinito, di divinità dell’uomo. E non hanno fatto altro che sviluppare un potere temporale su di lui e togliergli quel poco di volontà che aveva per esercitare la sua coscienza personale. Ma dal momento in cui l’uomo entra o entrerà in una coscienza evolutiva, in una psicologia sovramentale o una psicologia libera dalle filosofie umane basate sulla sensorialità o sulla riflessione, l’uomo diventerà molto intelligente riguardo a ciò che accade nella vita, a ciò che accade nella sua vita e a ciò che accade al di fuori dei confini della sua esperienza.
Così l’uomo avrà finalmente accesso a ciò che ha sempre voluto, cioè delle risposte. Ma per accedere a delle risposte c’è un prezzo da pagare, e tutti gli uomini pagheranno questo prezzo, è inevitabile, perché l’ego nella sua natura, o a causa della sua natura animale, o della sua natura animalizzata, ha un enorme bisogno di sicurezza psicologica per poter vivere, per poter andare avanti, per poter funzionare e anche per poter beneficiare della sua esistenza. E questa sicurezza psicologica – quando l’uomo entra in contatto con il piano mentale – è tecnicamente… direi che è tecnicamente testata.
Messa alla prova, nel senso che l’ego, per scoprire altri aspetti di sé, è obbligato ad andare oltre i suoi confini, un po’ come gli scienziati quando vogliono verificare fino a che punto l’uomo può spingersi nel suo esperimento spaziale: è obbligato a testare i confini, è obbligato a camminare in uno stato libero da gravità intorno alla luna, e così via. Quindi deve fare uno sforzo per liberarsi temporaneamente dalla sua sicurezza gravitazionale, per poi scoprire altri mondi.
È la stessa cosa a livello della coscienza mentale, della coscienza telepatica col piano mentale. L’uomo, per scoprire una nuova identità, per scoprire un’identità fondamentale, e per scoprire anche un’intimità telepatica coi mondi da cui proviene, deve temporaneamente – e quando dico temporaneamente, intendo per qualche anno – arrivare a mettere un po’ da parte i meccanismi di sicurezza psicologica che la sua civiltà gli ha fornito attraverso le religioni e le filosofie, o i sistemi, per iniziare finalmente a testare la sua relazione psicologica o psichica con un’entità chiamata il sé universale o l’aggiustatore di pensiero.
Le parole non sono importanti, sono puramente esplicative, o cercano di dare una spiegazione a entità o a livelli di realtà che sul piano materiale non possiamo realmente concepire, perché siamo limitati dai confini materiali e animali. Ma a livello dell’intimità psicologica o psichica che l’ego deve sviluppare per arrivare finalmente a possedere, a beneficiare di una bella telepatia, deve prendere coscienza che la realtà dei piani e i meccanismi di fusione o unificazione con l’uomo si basano su principi universali che non fanno parte della realtà dell’uomo.
Perciò l’uomo non può aspettarsi, nello sviluppo di un’intimità telepatica coi piani, che i piani trattino con lui nel modo in cui lui può trattare o vorrebbe essere trattato, poiché non è lui in carica. Se l’uomo fosse responsabile della propria evoluzione, non ci sarebbe alcuna evoluzione, questo è certo! Siete d’accordo con me! Se fossimo noi a gestire la nostra propria evoluzione, non ci sarebbe alcuna evoluzione.
Quindi, perché ci sia evoluzione, devono esserci degli esseri di luce che si occupano dell’uomo, e quando questi esseri entrano in contatto telepatico con lui, è ovvio che ciò che egli sperimenterà saranno dei test. Ma non è solo l’uomo in evoluzione di coscienza a essere messo alla prova nella vita, tutti gli uomini sono messi alla prova. L’unica differenza è che durante l’involuzione, quando si viene testati, non sappiamo di esserlo; mentre quando siamo coscienti, siamo molto, molto consapevoli di essere messi alla prova. E a quel punto, quando si è consapevoli di essere messi alla prova, si diventa molto, molto collerici, arrabbiati per essere messi alla prova.
Mentre l’uomo incosciente non si arrabbia quando viene messo alla prova, perché non lo sa di essere messo alla prova, quindi quando l’uomo inconsciente viene messo alla prova, se la prende con la vita materiale, coi parametri o le cose o gli eventi che pensa siano responsabili. L’uomo cosciente invece è molto, molto consapevole che tutto ciò che accade nella sua esperienza è estremamente il risultato di una programmazione molto, molto efficace, che cerca di permettergli di evolvere, in altre parole, di comprendere il mistero della vita, dell’esistenza. Ma c’è un prezzo da pagare per l’intimità, ed io so qual è, l’ho vissuto per anni.
Lo sto ancora vivendo, meno se volete, ma è un prezzo valido, non è troppo alto, non ha un valore troppo alto nella misura in cui si ha una certa intimità. Ma se non avete intimità, allora il prezzo può essere molto alto perché non capite perché viene usato contro di voi. Ma se avete un’intimità, il prezzo che pagate per questa intimità è equivalente all’intimità, forse anche meno importante dell’intimità, perché un uomo che ha intimità con l’invisibile o con la sua fonte, o con la sua coscienza mentale, chiamatela come volete, un uomo che ha intimità con la sua fonte non è più sulla Terra per le stesse ragioni dell’uomo incosciente.
È sulla Terra per altre ragioni e comprende le ragioni, sono ragioni che fanno parte della Terra, ma sono ragioni diverse da quelle che conosce quando è incosciente e passa la vita fra « métro-boulot-dodo » [metropolitana-lavoro-sonno]. E quando un uomo comincia a capire perché è sulla Terra, cosa fa sulla Terra, perché fa una certa cosa, perché non fa una certa cosa, eccetera, la vita in un certo senso diventa molto più facile perché è esplicativa.
È esplicativa nel senso che comincia ad avere un significato, e dal momento in cui comincia ad avere un significato e l’uomo riesce a comprenderlo, che abbia venti, sessanta o novant’anni, la vita non è più la stessa perché diventa trasparente. Quello che intendo per « trasparente » è che qualsiasi cosa accada nella sua esperienza, nella sua esistenza, che sia una malattia, un divorzio, la perdita di un lavoro, tutte le cose che ci accadono, lui la comprende all’istante.
E comprendere all’istante ciò che ci accade quando viviamo è realmente un vantaggio, perché a quel punto non sei più animalizzato nella tua coscienza. Il che significa che non soffriamo più, come prima, delle reazioni puramente emotive, animali, che fanno parte dell’esperienza dell’anima. Siamo esseri un po’ più evoluti, cioè un po’ più all’esterno dei confini della coscienza planetaria.
Siamo un po’ meno uomini e un po’ più sovrauomini, cioè uomini che sono al di là della coscienza psicologica dell’ego dell’involuzione, e a quel punto è più facile per noi… Più facile, sì, affrontare la vita. E cos’è la vita? La vita è un processo. E cosa impariamo in questo processo? Si impara ad affrontarlo e più un uomo sa come affrontare la vita, più la vita diventa facile e più può essere piacevole.
Voi direte: « Ci sono uomini molto ricchi, molto benestanti, che hanno una bella vita, hanno belle mogli. Ci sono uomini che hanno il potere, ci sono uomini che vanno in jet tutto il giorno. E ci sono uomini che lavorano tutto il giorno da Eaton”. Ed è molto difficile per l’uomo, quand’è incosciente, vedere che ci sono uomini ricchissimi, mogli bellissime, persone che vanno in giro in jet tutto il giorno, mentre lui va in giro con una Volkswagen tutto l’anno.
Vorrebbe capire perché non può fare come gli altri, andare in giro con un jet e avere le donne che gli altri hanno. Questa è la prima prova dell’uomo. Io la chiamo « il calvario del confronto ». E dal momento in cui l’uomo si confronta con altri uomini, ha violato la prima legge della programmazione. Tutti gli esseri sulla Terra sono programmati. Anche se sei John F. Kennedy, sei Presidente degli Americani, muori con una pallottola in testa! Sei Onassis, ricchissimo, ma hai il cancro. Sei un grande artista, ma soffri quando la gente non ti applaude.
In altre parole, tutte le persone, tutti gli esseri sulla Terra soffrono, ma la sofferenza di uno non è necessariamente la sofferenza dell’altro. E l’obiettivo dell’uomo nella sua evoluzione, l’obiettivo della coscienza, è quello di portare l’uomo a smettere di soffrire sulla Terra. L’uomo deve smettere di soffrire. Ma per smettere di soffrire sul piano materiale, bisogna davvero comprendere la propria programmazione, perché è la programmazione che permette all’anima di evolvere, ed è la programmazione che rende la vita dell’uomo molto difficile se egli non la comprende.
Se invece la si comprende, diventa più facile, e alla fine l’uomo non si confronta più, non cerca più di sapere perché va in giro con una Volkswagen mentre il suo vicino va in giro con una Jaguar. Quindi l’uomo, per facilitare la sua esperienza, ha bisogno di un livello di intimità molto alto. E l’intimità col piano mentale non è facile, perché innanzitutto il pensiero umano è estremamente disarticolato. Ciò che chiamo « disarticolato », significa che il pensiero umano non è rivelatore.
È semplicemente molto istintivo, si conforma perfettamente alla sua memoria, si conforma perfettamente al suo dialogo interno, e quindi al suo pensiero interiore. E fa molta fatica a immaginare che qualcuno gli stia parlando, che qualcuno possa parlargli o che questo possa parlargli. E quando questo gli parla, lui non riesce nemmeno a familiarizzare con la comunicazione, perché ha sempre l’impressione che quello che gli parla sia più grande di lui o più elevato di lui.
C’è un numero enorme di errori psicologici che abbiamo causato o abbiamo creato durante l’involuzione, perché abbiamo sempre avuto tendenza a mettere Dio su un piedistallo. E quando parlo di mettere Dio su un piedistallo, parlo di mettere su un piedistallo gli esseri spirituali, gli esseri al di fuori del mondo materiale. E questo è il più grande errore dell’uomo, perché dal momento in cui si mette Dio su un piedistallo, non si può più parlare con lui su un piano di parità. E se non si può parlare con Dio su un piano di parità, se non si può parlare con gli esseri invisibili su un piano di parità, allora si è una creatura, non si è più un creatore.
E dal momento in cui siete una creatura, significa che il vostro ego non è sufficientemente rafforzato, non avete la capacità di fare guerra a ciò che si oppone a voi.
A quel punto, diventate esseri estremamente programmati, estremamente ridotti dalla programmazione, e alla fine non siete più in grado di dettare le leggi della vita sulla Terra, cioè non potete capirle e, non capendole, non potete insegnarle. E se non potete insegnare le leggi della vita, allora non le conoscete, e se non le conoscete non avete più alcun potere.
Quindi, se torniamo all’intimità, che cos’è l’intimità? L’intimità è una particolare consapevolezza che è propria di ogni individuo nella sua relazione con l’invisibile. È come se dicessimo: Ogni essere umano in contatto con l’invisibile ha una sua particolare lunghezza d’onda, nessuno può entrare in questa lunghezza d’onda, nessuno può attingere a questa lunghezza d’onda, nessuno può influenzare, infiltrarsi, manipolare questa lunghezza d’onda. Essa fa parte della coscienza personalizzata dell’uomo e fa parte di ciò che possiamo chiamare la sua fusione, cioè l’unificazione del suo principio mortale col suo principio universale.
E questa intimità ha una qualità particolare: è sempre nascosta, nascosta nel silenzio. L’intimità dell’uomo è nascosta nel silenzio perché l’uomo non può vivere in costante contatto telepatico con la sua fonte. Se viveste in contatto telepatico con la vostra fonte ventiquattro ore su ventiquattro, il vostro corpo materiale alla fine deperirebbe: non sarebbe in grado di sopportare questa scarica costante attraverso i vostri neuroni.
Quindi il silenzio fa parte di quello che io chiamo il riposo dello Spirito. D’altra parte, quando l’uomo è in una coscienza silenziosa, questo non vuol dire che non ci sia presenza in lui. La presenza c’è sempre, l’aggiustatore di pensiero c’è sempre, colui che parla c’è sempre, il pensatore c’è sempre. È molto importante capire la natura del silenzio, perché la natura del silenzio è molto, molto metafisica ed è stata mal interpretata dai mistici durante l’involuzione.
Il silenzio non è una sospensione della comunicazione, è semplicemente una sospensione temporanea del malfunzionamento dei circuiti per il riposo della mente umana, ed è una sospensione dell’energia mentale creativa anche per il riposo dell’uomo. Il silenzio durante l’involuzione è stato interpretato in modo errato. I mistici ci hanno dato una falsa raccomandazione. E nel corso dell’evoluzione, scopriremo che le entità si nascondono nel silenzio, e quando si nascondono nel silenzio siamo noi uomini sulla Terra a non avere informazioni.
Al punto che io porto la mia esperienza come esempio! Se voglio un’informazione: Ah, non ottengo risposta! Sono costretto a minacciarli per farmi rispondere! E come li minaccio? Beh, dico: « Eh, voglio che tu mi parli ». Sono obbligati a rispondere. Allora mi diranno: « Bene, cosa vuoi »…? E allora faccio la mia domanda.
Ma se l’uomo non comprende la legge del silenzio, allora ha l’impressione di essere sempre in un involucro silenzioso, non c’è mai nulla di telepatico nella sua testa, non c’è mai nulla nella sua coscienza che non sia la sua riflessione personale. Ed è qui che l’uomo, durante l’involuzione, ha commesso l’errore di credersi solo sulla Terra e di non poter beneficiare di quella che io chiamo l’intimità. Non c’è momento nella vita quotidiana dell’uomo in cui non ci sia un intervento fra lui e l’aggiustatore di pensiero.
Questi esseri sono sempre presenti, ma il silenzio è così denso che spesso l’uomo non se ne accorge, e per ripiegarsi in una coscienza personale rifletterà il pensiero, e riflettendo il pensiero ha l’impressione di essere lui a pensare. È a questo punto che egli si rimette in questione ed elimina il silenzio dalla sua coscienza personale per creare una sorta di dialogo che è un dialogo riflesso, ma con una sola voce, che chiamiamo pensiero soggettivo.
Ed è allora che egli rischia di farsi astralizzare, perché l’astralizzazione della coscienza dell’uomo è il modo in cui il pensiero viene usato per fargli credere che è lui a pensare quel pensiero. Quindi, dal momento in cui l’uomo ha l’impressione di essere lui a pensare il pensiero, in quel momento il pensiero è astrale, è astralizzato. Ed è in quel momento che egli vive o sperimenta il pensiero soggettivo, e di questo pensiero soggettivo vive le emozioni, vive la fisicità, e con il passare degli anni comincia a deperire e a peggiorare la sua situazione materiale.
Se l’uomo avesse beneficiato di un’intimità psichica, di un’intimità telepatica, di un’intimità col piano mentale, avrebbe potuto recuperare gran parte della sua energia mentale e diselettrificare la sua coscienza. Diselettrificare la sua coscienza significa diselettrificare il suo cervello, ridurre le onde beta, ridurre le onde che creano tanto inquinamento in lui. Avrebbe una mente estremamente riposata, una mente molto rilassata, indipendentemente dalle condizioni esterne, perché non potrebbe sprofondare nell’illusione del pensiero riflessivo quando gli eventi esterni colpiscono la sua coscienza e creano in lui confusione o tumulto.
Ma uno dei motivi per cui l’intimità della coscienza è difficile da localizzare o da sperimentare è che, per diventare intimo con l’aggiustatore di pensiero, l’uomo deve smettere di vivere il suo pensiero come gli altri uomini. Smettere di vivere il suo pensiero come gli altri uomini, come l’umanità, significa che deve imparare gradualmente a non pensare come gli uomini. Ma cosa significa non pensare come gli uomini?
Significa che quando sperimentate un pensiero che vi fa soffrire, dovete essere capaci di non soffrirlo; a quel punto smettete di pensare come gli uomini e cominciate a riconoscere che in voi è in atto una sorta di manipolazione, una specie di gioco dello Spirito che col tempo porta allo sviluppo di una grande intimità, nella misura in cui siete pronti a livello umano a disconnettervi dalla vostra umanità nella mente.
Se non vi staccate dalla vostra umanità nella mente, non riuscirete mai a comprendere la vostra sovrumanità, non riuscirete mai a sviluppare un’intimità, non riuscirete mai a vedere il mondo, la vita, la vostra situazione, la vostra programmazione, il vostro karma, eccetera, con occhi che non vi appartengono e che fanno parte della vostra nascita, cioè della vostra coscienza fuori dal piano materiale.
L’intimità col piano mentale è un tour de force per l’ego, che per millenni è stato abituato a vedere la vita attraverso i suoi sensi e a interpretarla col suo corpo di desiderio. Per un uomo, sviluppare un’intimità col piano mentale, equivale a entrare in contatto relativamente intimo sul piano psichico con un essere che è il suo partner perfetto. Perché « partner perfetto »? Perché un aggiustatore di pensiero è un essere che è alla fonte, all’origine della vostra attività mentale.
Quindi, ciò che sperimentate come esseri sul piano materiale, a livello mentale, fa parte delle sue attività, non delle vostre. Ciò che fa parte delle vostre attività sul piano materiale, sono le vostre reazioni psicologiche emotive, soggettive a questi pensieri creati nella vostra mente per l’educazione del vostro ego, mentre siete esseri viventi sul piano materiale.
Se l’uomo non è pronto durante l’involuzione, mentre è nella materia, se non è pronto a riconoscere questa dicotomia e a sganciarsi sul piano psicologico, sul piano psichico, dai valori puramente animali creati dai suoi pensieri quando lo mettono in uno stato di emotività – perché ha perso qualcosa nella vita o sta vivendo una certa sofferenza – l’uomo non sarà mai in grado di sviluppare intimità, perché per sviluppare un’intimità con un essere di luce, dobbiamo cominciare a poco a poco, gradualmente, a disfarci dell’intimità che abbiamo coi nostri sentimenti. E l’intimità che abbiamo coi nostri sentimenti fa parte del modo in cui viviamo la nostra vita.
Se viviamo la nostra vita come uomini, se viviamo la nostra vita come donne, in altre parole, se viviamo la nostra vita come esseri umani normali – cioè come esseri dell’involuzione disaccoppiati, distanziati dalla loro fonte – allora è normale che attingiamo a false riserve di energia nei nostri pensieri. Se invece viviamo la nostra vita come esseri coscienti, in evoluzione di coscienza, esseri in procinto di unificare i propri principi con l’invisibile, allora, qualsiasi cosa accada nella nostra vita, tutto può essere « ribaltato », tutto può essere « sostituito », tutto può essere riequilibrato. E abbiamo allora vite naturali, vite creative, vite che non sono più governate dal carattere puramente astrale della nostra programmazione incarnazionale.
Non ho problemi che l’uomo sia programmato, è normale, fa parte della grandezza della vita, l’anima ha bisogno di una programmazione per crescere nella sua evoluzione. Ma se alla fine l’uomo diventa un essere incapace di trarre dalla sua programmazione i punti di riferimento necessari per elevare la sua mente al di sopra della meccanicità, dell’animalità della sua programmazione, allora per me l’uomo fa pena, l’uomo è un essere veramente di second’ordine e rappresenta veramente sul piano materiale le categorie esistenziali dell’involuzione, cioè quelle categorie di esperienze dell’anima incarnata che, durante l’involuzione, sono state padroneggiate e manipolate ad altissimo livello da organismi temporali – le Chiese, i governi, le ideologie sulla Terra – o, nel mondo invisibile, dalle forze astrali che fanno parte dei contatti karmici fra l’uomo e i piani originari ch’egli conosceva prima dell’incarnazione.
Quindi per me l’uomo, o questo uomo, o questo tipo di uomo che è l’uomo della quinta razza-radice, è un essere inferiore, un essere puramente meccanico, un essere che non ha luce e vive la sua vita costantemente nell’ombra, quali che siano i piaceri temporanei, le gioie temporanee a cui può accedere durante la sua brevissima esperienza di cinquanta, sessanta, sessantacinque o ottant’anni.
Che cos’è la vita? La vita è un processo di incarnazione consentito a un’anima incarnata, cioè materializzata o legata a un corpo materiale per permeterle di evolvere, cioè per permetterle, nel corso del tempo, dei secoli, delle età, delle generazioni, di arrivare a riformulare il suo legame con la cosmicità da cui proviene originariamente. Quindi la vita è una scuola, il pianeta è una scuola, ma è una scuola temporanea, ed è una scuola che dura da moltissimo tempo, da troppo tempo.
E arriverà un momento in cui questa scuola avrà una fine, perché finalmente le anime smettano di tornare costantemente in questa programmazione karmica che è l’esperienza terrena, e si liberino finalmente dai legami karmici, si liberino dal mondo della morte e tornino a una coscienza moronziale che era all’origine il piano su cui erano state concepite prima della scissione dei legami tra la luce e i piani delle ombre negative, molto tempo fa nell’evoluzione del cosmo. L’uomo non può indefinitamente, INDEFINITAMENTE, rinnegare le sue origini.
E finché non ha un’intimità psichica, telepatica con la sua fonte, nega le sue origini, rinnega le sue origini, perché non può comprenderle. Ed è normale che a quel punto l’uomo si proietti nella materia, si butti nella materia, si butti nei piaceri dei sensi, si butti nella sessualità, nella droga, si butti nel compiacimento delle società dei consumi, perché non ha più dentro di sé punti di assoluto riferimento che gli permettano di vivere la sua vita rispetto alla sua identità. L’uomo ha quindi una crisi d’identità molto profonda.
E quando dico uomo, non parlo semplicemente dell’uomo in modo generico, parlo anche della donna, che ha una crisi di identità, una crisi di identità molto, molto profonda, e che in certi paesi sta vivendo l’inferno, come essere, sul piano materiale. Quindi, sul piano dell’evoluzione, è arrivato il momento – quando dico che è arrivato il momento, parlo di un grande momento, di un momento che ci aspetta forse due, tre, quattro, cinquemila anni – ma è arrivato il momento che l’uomo realizzi finalmente la connessione con se stesso.
E per questo, deve sviluppare un’intimità interiore con il proprio aggiustatore di pensiero che gli permetterà di liberarsi dagli aspetti negativi di una programmazione planetaria, in modo da poter finalmente avere una vita che abbia un senso, una vita per la quale o alla quale lui stesso dà il proprio significato. Se non riuscite a dare un senso alla vostra vita, ci penserà la società, la Chiesa, ci penseranno le ideologie e i governi, le aziende e la pubblicità, a dare un senso alla vostra vita.
Ma a quel punto, diventerete esseri estremamente alienati, diventerete esseri che non amano più il proprio lavoro, diventerete esseri che sentono l’aridità della propria coscienza. E quando uno shock colpirà la vostra esperienza in modo duro e difficile, se non siete sufficientemente solidi, robusti, a livello dell’ego, diventerete depressi e finirete come tanti altri a prendere il « Prozac » per il resto dei vostri giorni.
Una delle grandi prese di coscienza della fine del XX secolo ha portato l’uomo a realizzare che tutto ciò che abbiamo imparato durante l’involuzione, anche le cose più sacre, più belle, più legate a quello che io chiamo il linguaggio dominante, sono cose che non fanno parte della realtà. Il grande Ouspensky diceva: « Ci sono due cerchi nella coscienza dell’Umanità, c’è un cerchio esoterico e c’è un cerchio essoterico. La maggior parte delle persone sulla Terra vive nel cerchio essoterico e c’è qualcuno nel mondo che vive in un cerchio esoterico ».
In altre parole, c’è un grande veicolo di conoscenza e un piccolo veicolo di conoscenza. C’è un grande veicolo di conoscenza nella religione cristiana e c’è un piccolo veicolo di conoscenza nella religione cristiana. Il buddismo è lo stesso, c’è un grande veicolo e c’è un piccolo veicolo. Il grande veicolo è dunque per le masse, e il piccolo veicolo è per esseri un po’ più avanzati. Ma gli uomini alla fine realizzeranno, anche uomini del calibro di Ouspensky o di Gurdjieff, che all’interno del piccolo veicolo, c’è un altro veicolo.
Non è un veicolo piccolo, non è un veicolo grande, non è un veicolo dimensionale, è più un vestibolo che un veicolo. E questo, è lo strettissimo legame intimo tra l’uomo e la sua fonte, un legame intimo riconosciuto dall’ego, un legame intimo con cui l’uomo può confrontarsi, un legame intimo in cui non esiste più la divinità, un legame intimo in cui non esiste più la « sovrapposizione » di una coscienza alla propria, un legame in cui l’uomo definisce la realtà dal piano materiale come può definire la realtà sugli altri piani. In altre parole, un legame in cui l’uomo cessa di essere una creatura e diventa un creatore.
Che vuol dire essere creatore? Vuol dire completare finalmente il lavoro che all’origine era stato iniziato da esseri che non erano nella materia. Quindi, durante l’involuzione, gli esseri che non erano nella materia hanno svolto un lavoro creativo, e dal momento in cui l’uomo torna in contatto con loro, dal momento in cui avviene la fusione sul piano materiale, in cui l’unificazione dei principi finalmente si manifesta e si materializza, è normale che l’uomo diventi alla fine un essere creatore.
Ma perché l’uomo diventi un essere creatore, deve essere capace, a livello psicologico, a livello psichico, a livello di intimità interiore, di non avere più alcuna autorità sopra di sé. Se l’uomo non è capace di vivere senza autorità al di sopra di sé – e quando dico vivere senza autorità non intendo che non rispetti l’autorità sulla Terra; vivere senza autorità al di sopra di sé significa per lui essere nella propria autorità – se non siete nella vostra propria autorità, come potete contestare altre autorità?
Come potete mettere in guardia altre autorità? Come potete mettere in discussione altre autorità? E se non potete mettere in discussione altre autorità sulla Terra perché non siete sufficientemente nella vostra autorità, allora sarete governati da quelle autorità e avrete un ego che sarà obbligato a fidarsi di ciò che dicono gli altri, di ciò che viene detto nel mondo, di ciò che viene riportato nel mondo. E a quel punto vivrete una crisi di identità che vi accompagnerà fino alla morte.
E’ normale, perché non vi siete resi conto che in realtà, nel mondo universale o nella realtà universale della coscienza, non c’è nessuno più grande di voi. Credere che ci sia qualcosa di più grande di sé, o sperimentare il fatto che si pensa che ci sia qualcosa di più grande di sé, significa già essere schiavi incarnazionali di piani, condizioni, situazioni, autorità o poteri che gestiscono la nostra esperienza per il proprio sviluppo, e sempre all’insaputa dell’uomo e della sua identità.
L’uomo non può permettersi di pensare che ci sia un’autorità al di sopra di lui, perché allora, se siete capaci di credere che ci sia un’autorità o delle autorità al di sopra di voi, non potrete mai affrontare i filosofi. Non potrete mai affrontare gli psicologi. Non potrete mai affrontare coloro che hanno un certo potere. Non potrete mai affrontare il sacerdote, i chierici. Non potrete mai affrontare i grandi sistemi di spiritualità che l’umanità ha sviluppato durante l’involuzione. Non potrete mai affrontare i grandi veggenti. Non potrete mai affrontare quelli che si frappongono tra voi e la vostra realtà.
E se non siete in grado di affrontare ciò che accade nel mondo o nella vostra psiche, perché avete ceduto la vostra autorità a un altro o ad altri, allora siete degli esseri esistenziali, siete degli uomini, siete dei piccoli esseri umani, siete delle creature. E a quel punto siete senza potere, cioè non potete creare.
Non potendo creare, non avete alcuna intimità con la vostra fonte e, se non avete intimità con la vostra fonte, non avete alcuna identità se non quella che la civiltà vi ha dato, che la vostra famiglia vi ha dato, che la vostra educazione vi ha dato. E non avendo identità, a quel punto siete come il resto degli uomini, siete tutti soggetti a essere manipolati, influenzati, incasellati, numerati. Questo è ciò che è accaduto per millenni e che continuerà ad accadere per i secoli a venire.
La coscienza esoterica, se volete chiamarla la coscienza esoterica, non è per tutti. Non tutti possono seguire un cammino esoterico, perché richiede una sorta di evoluzione dell’anima. Ma le persone che possono seguire un cammino esoterico, cioè che possono seguire un percorso di evoluzione che non fa parte della grande massa sociale, alla fine si renderanno conto che anche nell’esoterismo mondiale c’è una piccola porta chiusa molto bene a chiave, una porta la cui chiave è totalmente individuale, e che le filosofie esoteriche non possono permettere all’uomo di penetrare.
E questa porta fa parte di ciò che oggi, per ragioni puramente tecniche, chiamiamo la fusione del principio materiale col principio psichico dell’uomo. E questa porta è molto stretta, molto personale. E quando entrerete in questa porta, sarete gli unici a poterlo fare, perché è una porta su misura per ciascun individuo. È una chiave su misura per ogni individuo, e nessuno può aprire quella porta per voi, perché è fatta solo per voi. È in quel momento che l’uomo svilupperà e diventerà cosciente della sua intimità con la sua fonte.
Cosa possiamo dire dell’intimità? Se facciamo una chiaroveggenza sull’intimità, diciamo che l’intimità è una relazione telepatica tra l’uomo e un essere prepersonale. Che cos’è un essere prepersonale? È un essere che non ha alcuna umanità, cioè che non si è mai incarnato. La differenza è molto importante. C’è una differenza tra un’anima incarnata o un’anima che si è già incarnata e un essere prepersonale. Che cos’è un essere che non si è mai incarnato? È un essere che non ha più una fine né una fonte. Il che significa che un essere che non ha più una fine non ha più uno scopo, in altre parole, è un essere che è realmente eterno. E un essere che non ha più una fonte significa che non ha bisogno di imparare.
Quindi un aggiustatore di pensiero, nel suo rapporto con l’uomo, non ha bisogno di imparare. Perché non hanno bisogno di imparare [gli aggiustatori di pensiero]? Perché sono Luce. Perché sono Luce? Sono Luce perché sono esseri creati prima del grande scisma che ha separato le forze negative e positive del cosmo. Dunque, questi esseri non hanno nulla da imparare.
E il fatto che non abbiano nulla da imparare, dal momento in cui l’uomo entra in intima coscienza con loro, comincia a rendersi conto di una cosa: che questi esseri hanno sempre ragione. Sempre ragione significa che hanno sempre una ragione per agire in un certo modo. E per un ego, per un essere animalizzato com’è l’uomo, essere in contatto con un essere che ha sempre ragione è molto, molto difficile. Crea in lui un’estrema opposizione, perché lo costringe, come ego, ad accettare.
Quando dico accettare, non intendo accettare spiritualmente, voglio dire accettare nel senso di fare l’esperienza di certe cose, per poi scoprire alla fine la ragione di quell’esperienza. E questo, questo crea nell’uomo – nell’ego – un’apertura di mente. Un’apertura di mente, cioè il primo passo o il primo movimento della sua coscienza verso quella che io chiamo intimità con la fonte. Se volete sperimentare l’intimità con la fonte, un giorno o l’altro dovrete sperimentare l’apertura della vostra mente.
Come verrà aperta la vostra mente? La fonte creerà per voi una situazione difficile; difficile a livello dell’ego animalizzato, ma relativamente facile a livello della mente risvegliata. A quel punto, sarete in grado di vivere esperienze che normalmente sono molto dolorose per l’uomo, e che per voi saranno semplicemente inquietanti. E alla fine arriverete a liberarvi dagli aspetti puramente meccanici della vostra programmazione e avere vite che hanno un fascino, cioè vite basate su un’identità invece che su una crisi d’identità.
L’intimità con la fonte è un processo creativo estremamente occulto, e quando dico occulto, intendo dire svincolato, se volete, dalle aspettative dell’ego, svincolato da ciò che l’ego vuole, svincolato dai desideri animalizzati dell’ego. È lì che si sviluppa quest’intimità e che l’uomo arriva finalmente a poter superare tutte le esperienze che la sua programmazione può proiettare su di lui, e a liberarsi karmicamente, sul piano materiale, dalle sue esperienze anteriori.
L’intimità con la fonte richiederà che l’uomo sia estremamente consapevole della fonte e che sperimenti il contatto telepatico con la fonte in una graduale diminuzione del silenzio che avvolge l’uomo e che gli impedisce di sperimentare una telepatia, e che gli fornisce piuttosto un pensiero riflessivo, soggettivo, che dà sempre l’impressione all’ego di non essere all’altezza di se stesso. Non è normale che l’uomo non si senta all’altezza di se stesso. Quindi, se non si sente all’altezza di se stesso, è perché vive in un involucro, vive in una cornice, vive nel silenzio. Vive al di fuori di questa intimità con la fonte.
E allora, i suoi pensieri riflessivi soggettivi sono troppo presenti in lui e creano in lui troppa inferiorità, troppa diminuzione della sua realtà, e lo privano della solidità necessaria per completare la sua vita sul piano materiale in modo glorioso, cioè in piena coscienza telepatica. La coscienza è un processo, non è uno stato come l’hanno cantato i mistici, come l’hanno cantato gli Orientali, come l’hanno cantato i mistici cristiani.
La coscienza è un processo evolutivo che permette a un aggiustatore di pensiero di comunicare con l’uomo al di fuori dei parametri psicologici del suo ego. A quel punto, il legame con l’uomo e la fonte è totalmente vibratorio. È totalmente il risultato del movimento della Luce, non ha più nulla a che fare col pensiero. E allora, il pensiero che l’uomo utilizzava durante l’involuzione per darsi dei punti di riferimento all’interno della sua esistenza, scompare sempre di più.
E alla fine l’uomo non ha più bisogno di tanta memoria materiale per agire in modo creativo; è in grado a livello psichico di manifestare questa coscienza, questa energia, in modo creativo, senza bisogno di riflettere costantemente per sapere. Ma questo richiede intimità. Nello sviluppo dell’intimità, uno dei grandi problemi che l’uomo conoscerà nel corso dell’evoluzione, è che, come ego, ha difficoltà a immaginarsi che degli Esseri di Luce possano avere tanto controllo su di lui, in altre parole, che egli possa essere tanto abitato.
E tutto ciò è dovuto al fatto che durante l’involuzione siamo stati manipolati per credere al libero arbitrio, e questo credere al libero arbitrio, che è il risultato di un pensiero filosofico legato ai sensi, ci ha permesso di sviluppare l’illusione dell’ego, ma ha anche negato all’uomo la possibilità, l’opportunità di stabilire un legame intimo con la fonte. Perché un uomo cosciente della fonte non ha più bisogno di libero arbitrio, perché sa benissimo che la libertà è più grande dell’illusione soggettiva di quella libertà che fa parte dell’identità o della crisi di identità dell’ego nell’incarnazione materiale!
Per sviluppare un’intimità con la fonte, l’uomo sarà quindi obbligato, col tempo, a sospendere la sua consapevolezza del libero arbitrio, e realizzare che il libero arbitrio è un’illusione dell’ego. E finché non si renderà conto di questa illusione, ne sarà vittima, perché quando credete al libero arbitrio, credete a un certo numero di cose. Innanzitutto, credete di essere responsabili di ciò che vi accade, credete che ciò che accade nella vostra vita faccia parte dei vostri fallimenti o dei vostri successi. Credete di essere degli esseri intelligenti, credete di avere successo perché siete fortunati.
E tutti questi elementi sono illusori perché l’uomo, di per sé, non è intelligente, lo diventerà. Ha certamente una certa facoltà intellettuale che chiamiamo intelligenza meccanica, razionale, ma questa facoltà si basa sulla sua capacità di mantenere molto piene le riserve della sua memoria. È ovvio che, se avete una grande memoria, avrete più facilità intellettuale di altri.
Tuttavia, la memoria sarà per voi una trappola domani, e vi impedirà di sperimentare l’intimità con l’aggiustatore di pensiero, perché per avere l’intimità con un aggiustatore di pensiero o un essere di luce, l’uomo deve avere un minimo di memoria, cioè la memoria deve poter essergli ritirata se necessario, in modo che lui non basi la sua saggezza o la sua conoscenza su ciò che pensa di sapere, ma basi la sua saggezza o la sua conoscenza su ciò che sarà canalizzato attraverso di lui, quando il contatto telepatico si manifesterà nella sua esperienza.
Si tratta quindi di un’esperienza psicologica molto diversa, di un modo molto diverso di vedere e di essere. E quando l’uomo sarà in grado di vivere questa esperienza, sarà molto intimo con l’aggiustatore di pensiero. E in quel momento, la coscienza prepersonale di quell’essere creerà in lui uno stato di coscienza in cui non si sentirà più l’ego dell’uomo, perché i conflitti sul piano materiale tra uomini e donne o tra uomini e uomini, e tra donne e donne, sono conflitti di personalità, conflitti di ego.
E il problema dell’ego si manifesta tanto a livello personale quanto a livello delle nazioni. C’è l’ego americano che è in lotta con l’ego cinese, semplicemente in termini di aerei che si schiantano l’uno contro l’altro nel Mar della Cina. Tutto, in politica e nella vita personale, è il risultato di conflitti tra ego. Se gli uomini non avessero conflitti di ego, se le donne non avessero conflitti di ego con gli uomini, le relazioni personali tra uomini e donne sarebbero allora molto facili.
Le relazioni tra uomini e uomini, tra donne e donne e tra governi sarebbero molto facili. Il problema dell’ego è quindi molto grave sulla Terra, e sta diventando sempre più grave perché l’ego dell’uomo si sta cristallizzando. Si sta cristallizzando a un punto che l’orgoglio intellettuale diventa sempre più virulento. Ecco perché c’è sempre più violenza psicologica nel mondo.
Ci sono sempre più scontri, sia a livello individuale che nazionale, l’ego delle nazioni, l’ego degli ebrei contro l’ego dei palestinesi! E se il problema dell’ego degli ebrei e dei palestinesi non viene risolto con una guerra o con un accordo intelligente, alla fine ci sarà uno schianto, ci sarà distruzione. Lo stesso vale per gli americani e i cinesi: alla fine il conflitto tra i loro « ego » deve essere risolto. E perché ciò avvenga, è necessario un certo livello di coscienza.
È ovvio che gli uomini non svilupperanno una coscienza sovramentale nel ventesimo secolo, questo è certo, né nel ventunesimo secolo, questo è certo, perché si tratta di un nuovo processo evolutivo che richiederà migliaia di anni. Tuttavia, ci sono degli uomini che sul piano individuale, svilupperanno una coscienza sovramentale. Ma a livello di nazioni, di società, di umanità, c’è molto lavoro da fare. E nel frattempo, beh, c’è sempre il sostegno degli sforzi spirituali, degli esseri spirituali nel mondo la cui missione sul piano materiale è quella di aiutare l’evoluzione delle relazioni umane.
Ed è lì che queste forze spirituali sono importanti nella vita, è lì che le religioni sono importanti per l’umanità, è lì che le scienze spirituali sono importanti per l’umanità. Ma io non parlo per l’umanità, parlo per l’uomo. L’uomo individualizzato, l’uomo che ha risolto il problema della crisi d’identità, l’uomo che non ha più crisi d’identità, l’uomo che conosce se stesso, l’uomo che sta bene nella sua pelle, l’uomo che non ha più alcuna autorità al di fuori di sé, l’uomo che non ha più bisogno di alcuna autorità al di sopra di sé, l’uomo integrale. Non l’uomo della quinta razza-radice, ma l’uomo della sesta razza-radice, il Sovrauomo!
In altre parole, l’uomo che è al di sopra delle leggi karmiche planetarie della programmazione umana, quest’uomo sta arrivando, ma non è, è in evoluzione. L’uomo scoprirà un giorno che non c’è finitudine per la conoscenza o l’apprendimento, la conoscenza non ha fine. Ma perché l’uomo sappia che la conoscenza non ha fine, perché abbia accesso a questa infinità, deve sperimentare la grande intimità con l’aggiustatore di pensiero. Perché? Perché quando l’uomo ha a che fare con la conoscenza, in altre parole quando ha a che fare con l’infinità, quando l’uomo diventa, in altre parole, creatore, è obbligato ad ammettere, a livello psichico del suo essere, a livello della sua coscienza, a livello della creatività, è obbligato ad ammettere che non ci sono limiti alla conoscenza.
E questo non è facile per un ego che riflette, perché un ego che riflette è costretto a darsi un limite al sapere, perché per sentirsi, per sentire la propria realtà, è costretto a sentire un po’ i propri limiti. E questo è il problema dell’ego che riflette, è il problema del pensatore che riflette, fu il problema dell’involuzione, fu il problema delle religioni, il problema di tutti gli uomini che, durante l’involuzione, hanno cercato di identificare la propria Luce attraverso la forma-pensiero.
Un uomo non può identificare la propria Luce attraverso la forma-pensiero, perché la forma-pensiero è un modello di esecuzione della Luce. Il pensiero è solo un recipiente per contenere l’acqua. Il pensiero in sé, non ha alcuna realtà. [FINE].
Bernard de Montreal
Domanda: La spersonalizzazione del pensiero?
BdM: La spersonalizzazione del pensiero. Questo è interessante! Può interessare tutti. Ok. La spersonalizzazione del pensiero, Ok. Vi darò una lettura di questo e poi probabilmente continuerò. Siete interessati alla spersonalizzazione del pensiero? È importante capirlo a livello dell’evoluzione della coscienza umana, a livello dell’ego. Vi farò quindi delle letture in proposito.
Innanzitutto dicono [gli esseri di luce]: Perché l’uomo abbia un pensiero spersonalizzato, deve prima essere consapevole di tutti noi, deve essere consapevole dei piani. Deve essere consapevole di una comunicazione telepatica coi piani, deve avere un certo livello, deve avere una certa capacità come ego di rendersi conto che il pensiero viene da altrove. Ok? Quando l’uomo sperimenta una spersonalizzazione del suo pensiero, si rende conto per la prima volta nella sua vita di non essere più solo.
L’uomo non è più solo, il che significa che ha la capacità di interfacciarsi con loro [gli esseri di luce], con la sua fonte, e questa capacità di interfacciarsi con la sua fonte lo porta a un altro livello di coscienza mentale che io chiamo livello di coscienza sovramentale. A questo punto, sul piano materiale, l’uomo è in grado di comprendere la vita, ma da una prospettiva che non è umana, cioè che non è condizionata dalla sua natura animale.
Ciò significa che a quel punto può avere un quadro molto, molto, molto vasto della sua coscienza personale, della sua vita, delle ragioni di questo e di quello, di ciò che accade nel mondo, di come il mondo si evolve. In altre parole, inizia ad avere accesso a risposte che sono universali, che fanno parte della coscienza di tutti, e risposte che non sono colorate dall’ego.
Dicono [gli esseri di luce] che nella spersonalizzazione del pensiero, l’ego deve imparare a sopportare o ad accettare il fatto di essere abitato, e questo non è evidente per l’uomo, perché durante l’involuzione gli è stato detto che aveva il libero arbitrio. Nell’evoluzione, l’uomo diventerà libero e, diventando libero, si renderà conto che il motivo per cui è libero è che non ha più l’illusione del libero arbitrio.
Ma nell’evoluzione la consapevolezza della libertà sarà diversa dalla consapevolezza del libero arbitrio nell’involuzione, in quanto l’uomo parteciperà mentalmente, coscientemente, a un dialogo interiore basato sulla telepatia, non sull’intuizione, ma sulla telepatia. E alla fine, nel corso dell’evoluzione, l’uomo avrà una coscienza mentale, cioè una coscienza basata su un rapporto intelligente tra lui come mortale e la sua fonte, ma non in un rapporto di soggezione, bensì di uguaglianza; non in un rapporto spirituale, ma in una relazione di coscienza mentale con coscienza mentale.
Questo darà automaticamente all’uomo uno status psicologico, uno status evoluzionario, uno status mentale, uno status di coscienza, una capacità di comprensione che sarà molto vasta, perché non sarà più limitato dal fenomeno della riflessione soggettiva che, tra parentesi, chiamiamo il pensiero, la logica.
Questo non significa che l’uomo sarà illogico, ma significa che l’uomo avrà accesso ad altri livelli di coscienza per poter perfezionare una parte della sua evoluzione mentale che sarà il risultato di quella connessione con gli altri piani e che quindi sarà in fondo una spersonalizzazione. Spersonalizzazione significa accettare o poter accettare, come ego, la presenza di un’altra intelligenza, ma non in una modalità o in una relazione dominante/dominato.
Ed è qui che la situazione si fa difficile. Finché l’uomo avrà una relazione spirituale coi piani occulti, avrà una relazione dominante/dominato, perché una relazione spirituale con l’invisibile impone all’uomo quella che chiamerei una catechesi psicologica, cioè un modo di credere o un modo di pensare spiritualmente che non va a suo vantaggio, perché si basa ancora su quella che io chiamo la memoria della razza.
Mentre nell’evoluzione, quando l’uomo uscirà dalla memoria della razza, sarà solo. « Solo » significa che non potrà più usare la memoria della razza, che sia cinese, africano, tedesco e così via, che sia qualsiasi cosa… Non potrà più usare la memoria della razza per darsi una base psicologica a livello dell’ego. Questo non significa che non capirà cosa succede in Cina, cosa succede nella religione ebraica, cosa succede nella religione cattolica, cosa succede… Capirà, ma sarà « al di sopra ». Perché? Perché non sarà più legato a sistemi di credenze, perché quando sei consapevole dei piani, non puoi più credere!
Quando pensi, puoi credere, ma quando sei in comunicazione telepatica coi piani, non puoi più credere perché questa facoltà ti viene tolta. Credere, la credenza, è una facoltà che fa parte del libero arbitrio! È una facoltà che fa parte dell’involuzione. Quando l’uomo passa dall’involuzione all’evoluzione, non potrà più credere, anche se lo volesse, perché credere è molto pericoloso.
Se prendiamo la credenza lì, sul piano dell’evoluzione, credere è molto pericoloso. Durante l’involuzione era necessario perché l’uomo non era in grado di pensare da solo, si nutriva di opinioni esterne a lui, le filosofie, le religioni, questo e quello. Nell’evoluzione, l’uomo sarà in contatto telepatico, quindi non avrà più bisogno di credere perché potrà comprendere, per il suo proprio status, la sua relazione con l’universale, quindi sarà cosciente del suo livello di evoluzione, sarà cosciente del suo status universale.
Diventerà cosciente delle strutture cosmologiche dell’universo locale, nel senso che capirà come funziona l’invisibile in relazione all’uomo, come funziona la morte in relazione all’uomo, come funzionano gli Eterni in relazione a entità cosmiche. E come tutta l’intera psicologia della politica universale determini l’evoluzione sulla Terra per milioni di anni. A quel punto, l’uomo non potrà più credere, perché arrivato lì, non puoi più permetterti di credere. Se credi, ti capovolgi. Non puoi più credere.
Devi sapere o non sapere! Se non sai qualcosa, è perché non vogliono dirtelo, in altre parole, non hai accesso. Perché? Perché non è affar tuo. Perché? Perché non ti aiuterà. Perché? Per proteggerti dallo sviluppare troppe forme. Perché? Per impedirti di dire nel mondo cose che non dovrebbero essere dette nel mondo, perché l’uomo non ha bisogno di saperle. In altre parole, l’Intelligenza è molto intelligente.
In altre parole, i piani sanno, conoscono le leggi delle conseguenze di ciò che può essere conosciuto su un pianeta in un certo tempo, a seconda dell’immaturità, per esempio, dell’umanità, o a seconda dello stato spirituale di un’umanità. Spesso gli uomini tendono a dire: « Ah! Beh, mi piacerebbe, sapere questo. Ah! Beh, mi piacerebbe sapere quello ». Ma vi posso assicurare che ci sono cose che se l’umanità le conoscesse oggi, ci sarebbe una grande crisi psicologica sulla Terra. Perché? Perché l’uomo, ancora una volta, se torniamo alla sua natura animale, ha delle emozioni e non è in grado di vivere la sua coscienza mentale senza che le emozioni interferiscano con essa.
Se le emozioni e la mentalità venissero separate – cosa che si può fare dai piani – allora non ci sarebbe più alcun problema, perché a quel punto non puoi più pensare soggettivamente. Perché allora il contatto coi piani, il fenomeno dell’essere abitato, il fenomeno della telepatia non è più un problema, perché non potendo più pensare soggettivamente, in altre parole, non potendo più usare energia emozionale nella tua mente, sei libero di sapere. L’unica cosa è che, dopo, non ti ricordi più.
Mentre durante l’involuzione, quando l’uomo pensava di sapere qualcosa, quando aveva accesso a della conoscenza, ricordava. D’altra parte, il ricordarsi faceva parte della misura della sua intelligenza. Invece nell’evoluzione l’uomo non deve ricordarsi. Perché? Perché è sempre in relazione vibratoria coi piani: se ha bisogno di sapere qualcosa, il rubinetto si apre. Ha sempre accesso all’acqua del rubinetto.
Quindi, se avete accesso all’acqua del rubinetto, non avete bisogno di misurare o conservare ciò che esce dal rubinetto. È sempre della creatività istantanea. Questo fa parte del contatto telepatico coi piani. Il problema sul piano evoluzionario è che questo contatto telepatico coi piani avverrà nel mondo su una base individuale, non avverrà mai su una base collettiva, perché non importa quale livello di coscienza occulta possa avere un uomo su un pianeta sperimentale come la Terra, a partire dal momento in cui egli esce dall’involuzione, cioè a partire dal momento in cui non è più nel processo della formazione dell’ego, egli è nel processo dell’unificazione dell’ego con i piani.
E a quel punto, non ha più bisogno, in quanto essere, di pensare.
Certo, ci vorrà del tempo prima che l’uomo non abbia più bisogno di
pensare, perché l’uomo non può vivere sulla Terra, in generale, non può
vivere grandi iniziazioni, ma con la scienza, con la psicologia
evoluzionaria, con la spiegazione, finalmente, delle strutture mentali e
psichiche dell’uomo, alla fine l’uomo arriverà gradualmente a
riconoscere di essere abitato.
E riconoscendo questo, a poco a poco, la sua coscienza crescerà, la sua
elocuzione cambierà, il suo modo di vedere si modificherà, la sua
comprensione diventerà molto profonda e, come ego, diventerà molto
trasparente, ma questo accadrà su base individuale. Non ci sarà mai una
collettività a risorgere da questa trasformazione, perché non importa
quale livello di conoscenza a livello occulto ci sia, non si potrà mai
sulla Terra fare di questo una religione o farne un sistema di pensiero,
perché non appartiene più all’ego.
E questo è uno dei grandi progetti per l’evoluzione dell’uomo sulla Terra, perché a livello universale, a livello dei piani, a livello del piano mentale, questa è la fine delle religioni. La fine delle religioni.
Quando parlo di fine delle religioni, non vuol dire la religione finisce domattina. Vuol dire che a livello dei piani, dal momento in cui inizia l’evoluzione e nuovi raggi di creazione vengono messi in vibrazione per l’uomo sulla Terra, gli iniziati che vengono o che verranno, non verranno più a portare all’uomo una coscienza spirituale, porteranno all’uomo una coscienza mentale.
In questo senso, è la fine delle religioni, quindi, dal momento in cui è la fine delle religioni, è la fine delle sette. Dal momento in cui finiscono le sette e le religioni, inizia l’individualizzazione dell’uomo, il che significa che la coscienza collettiva ha finito di operare a livello psicologico dell’ego e di assorbire l’ego nella sua struttura filosofica o nella sua struttura religiosa. In altre parole, non è più in grado di mantenere l’ego nella coscienza o nella memoria della razza.
È per questo che l’uomo cosciente sarà libero dalla memoria della razza, così che se sei cinese, se sei indiano, se sei tedesco, francese, qualunque cosa tu sia, se sei cosciente, quando l’uomo sarà cosciente, il suo rapporto con uomini di nazioni diverse sarà un rapporto totalmente sovramentale; non sarà più un rapporto mentale, quindi non sarà più un rapporto psicologico basato su fattori culturali.
E le persone – cinesi, francesi, tedesche, eccetera – si comprenderanno all’istante. Perché? Perché avranno una coscienza vibratoria. Saranno in telepatia. Dunque, a quel punto, ci si renderà conto che l’intelligenza non appartiene all’ego, che l’intelligenza passa attraverso l’ego e, poiché non ci saranno più problemi a quel livello, l’orgoglio scomparirà. Allora le relazioni tra gli uomini e le donne sulla Terra saranno relazioni basate su un livello di armonia che oggi non si conosce. Perché dobbiamo porre fine, sulla Terra, ai conflitti che nascono dalle coscienze spirituali, dalle coscienze religiose e dalle coscienze politiche.
Qui lo stiamo vivendo, e non abbiamo finito di viverlo. Abbiamo tutto il ventunesimo secolo per purificare un karma mondiale, e questo karma mondiale sarà purificato in maniera molto scioccante, perché l’uomo, i governi, le strutture, le Chiese e gli individui devono rendersi conto che l’uomo deve liberarsi da quella che chiamiamo l’ignoranza fondamentale della coscienza planetaria.
E l’ignoranza fondamentale della coscienza planetaria è l’importanza che si dà alle religioni sulla Terra; l’importanza che è stata data, in passato, alle ideologie sulla Terra. Ce ne sono ancora, ma le grandi ideologie, per esempio l’ideologia del comunismo in Russia, si è estinta nel 1989 con Gorbaciov. C’è ancora dell’ideologia sul pianeta, ma si sta estinguendo, perché la globalizzazione, gli scambi cominciano a entrare in un movimento collettivo.
Ma le religioni sono ancora molto potenti e, finché le religioni esisteranno sulla Terra, l’uomo sarà prigioniero delle forze occulte. Allora, essendo prigioniero delle forze occulte, l’uomo sulla Terra, le masse – non gli individui coscienti – ma le masse vivranno grandi shock e saranno costrette a vivere una purificazione karmica riguardo al loro rapporto nazionale, etnico, legato a queste grandi egregore, ed è quello che stiamo vivendo ora.
Quando l’uomo passerà alla coscienza mentale, quando avrà coscienza telepatica coi piani, beh, è ovvio che tutto questo sparirà, perché quando l’uomo non potrà più credere e sarà in coscienza telepatica, a quel punto avrà una perfetta comprensione di ciò che accade nel mondo, avrà una perfetta comprensione delle illusioni universali e cosmiche che governano l’evoluzione dell’umanità.
È molto, molto consapevole della menzogna cosmica. E un uomo consapevole della menzogna cosmica non è più interessato a farsi infinocchiare da nessuno. Questo vi dà un pochino un’idea, per rispondere alla vostra domanda, che è molto buona. Ci sono altre buone domande? Quando non rispondo alle vostre domande, non è perché non voglio rispondere, ma devo accettare le domande che possono essere utili a tutti.
Quindi, se mi rivolgete una domanda che può essere utile a tutti, risponderò e allo stesso tempo questo vi dà la possibilità di fare domande. Se mi fate domande personali, non risponderò. Sì?
Domanda: Come si fa a capire la differenza tra il collegamento telepatico che proviene dai piani e che non è dell’astrale, come si fa a capire la differenza?
BdM: Ci vuole tempo. Col tempo lo capirete, perché col tempo realizzerete che cos’è “essere intelligente », e cosa non lo è. E alla fine, quando avete una comunicazione interna che è intelligente, che è creativa, nessun problema! Quello che è intelligente, non si discute. Quello che non è intelligente si può discutere. Se nella tua testa ti fai dire che sei una persona senza scopo, non è intelligente farti dire questo, sai che non è così, sai che ti stanno manipolando.
Per cui, se l’uomo, nella sua coscienza psicologica, si rendesse conto di fino a che punto viene manipolato, non ci crederebbe. Si accorgerebbe che una grande percentuale dei pensieri che passano, che sono filtrati dal suo ego, non sono pensieri intelligenti, ed è per questo che non conosciamo noi stessi. Altrimenti, conoscere noi stessi sarebbe una faccenda da bambini, e potremmo conoscere gli altri. Ma prima di conoscere gli altri, dobbiamo conoscere noi stessi.
La manipolazione dell’uomo sulla Terra fa parte della coscienza sperimentale dell’umanità, di un grande incantesimo astrale che dura da milioni di anni. E ora che c’è un’inversione di rotta nell’evoluzione dell’uomo, perché l’uomo di oggi si è evoluto a livello mentale, intellettuale, scientifico e così via, l’uomo è diventato un grande pensatore.
E a questo punto, essendo diventato un grande pensatore, è in grado di passare a un altro stadio, che è quello di diventare un gran ricevitore di comunicazione telepatica. Non occupatevi mai troppo della questione: « È astrale o mentale?”. Se è intelligente, questa è la risposta, e se non è intelligente, lo scarichi.
Che sia mentale o astrale, se non è intelligente, lo scarichi, perché sui piani sono capaci di mettervi alla prova, di mandarvi un colpetto per vedere se riuscite a parare. Se non parate, beh, vi mandano altri colpetti finché questi non hanno più la meglio. È così che funziona, è un allenamento. Ci sono altre domande intelligenti che possono aiutare tutti? Sì?
Domanda: Il processo di equalizzazione tra l’ego o la coscienza egoica e la coscienza, il processo di equalizzazione tra i due…
BdM: Questo è interessante. Vi piacciono le domande e risposte di questo tipo? Ok. C’è qualcuno a cui non piacciono? Non siate timidi! Perché c’è un sacco di gente che dice: « Ah! Beh, è Bernard de Montréal che vogliamo sentir parlare ». Ma io parlo! [Risate del pubblico]. Qual era la sua domanda? Se siete davvero obiettivi, dovreste essere in grado – perché le domande che ho scelto vanno bene per tutti – se siete obiettivi, dovreste essere in grado di apprezzare le domande che la gente fa in sala. Se non ci riuscite, avete un problema. Sì?
Domanda: Come avviene il processo di equalizzazione della coscienza
psicologica, della coscienza egoica e della coscienza sovramentale?
BdM: Si farà gradualmente, nella misura in cui l’uomo, in quanto
pensatore, comincerà a rendersi conto che il pensiero viene da altrove.
Questa è una prima tappa. Poi l’uomo si adatterà a questo fenomeno,
perché quando comincerà a rendersi conto che il pensiero viene da
altrove, subirà un processo di iniziazione, nel senso che sarà portato a
vedere le sfumature, le sottigliezze del pensiero.
Vedendo le sottigliezze del pensiero, l’uomo diventerà estremamente intelligente, non nel senso didattico del termine, ma nel senso di vedere chiaramente attraverso se stesso e attraverso gli altri. Allora l’uomo raggiungerà un punto in cui non potrà più farsi mentire nella sua testa. Quando l’uomo non potrà più essere ingannato nella sua testa, sarà molto, molto cosciente. Ok? Un’altra domanda intelligente?
Domanda: Perché l’ego si oppone ai piani?
BdM: L’ego si oppone ai piani perché il contatto con i piani è difficile, mette l’uomo in vibrazione, lo pone di fronte a una realtà che non necessariamente fa per lui. Quindi l’ego, come essere, ha ragione di opporsi ai piani. Tuttavia, man mano che progredisce nella sua coscienza e che la sua coscienza si espande, sarà più facile per lui assorbire questo, non accettarlo, ma assorbire questo contatto coi piani.
E a quel punto, ne soffrirà meno. Non credo che un uomo… Anch’io, sono trent’anni che ho contatto con loro, e mi rompono le scatole, e non sempre accetto quello che mi fanno; però comprendo. La differenza tra me e voi è che io sono in grado di comprendere e, anche nella mie più grandi sofferenze, sono stato in grado di dire: « Ok, bene, capisco. Ok. Capisco ».
Ma per far questo, bisogna essere abituati, bisogna essere diventati dei grandi atleti della mente. Più l’uomo diventa un grande atleta mentale, più sarà in grado di dire al suo allenatore: « Sì, è vero, sei in forma, certo che vali, mi hai rotto, mi stai sulle scatole perché mi fai soffrire, ma so che mi stai portando a vincere la medaglia olimpica ». È un po’ così che funziona. Perché loro hanno sempre ragione, è ovvio che hanno sempre ragione, vedono molto lontano.
Ma per noi, che abbiamo la vista corta, a breve termine, è difficile, e non possono darci troppo potere. In altre parole, non possono dare telepaticamente all’uomo troppa chiaroveggenza, perché se dessero all’uomo troppa chiaroveggenza lui non potrebbe più lavorare su se stesso, l’uomo si spiritualizzerebbe occultamente. E allora l’uomo svilupperebbe sulla Terra, creerebbe sulla Terra, delle religioni. Loro terranno sempre l’uomo al limite, al limite, al limite.
E anche quando l’uomo avrà dei poteri, perché l’uomo sperimenterà dei poteri a diversi livelli nella sua evoluzione, gli toglieranno la memoria, per cui questo non tornerà mai all’ego, non ci sarà mai lì alcun orgoglio. L’uomo non potrà mai, dall’occulto, fare della magia nera. È un po’ così che funziona.
Senza questo, se fossimo troppo nell’ego, se avessimo troppo potere occulto, troppo rapidamente, senza trasmutazione, è ovvio che vorremmo fare dei giochi mentali, vorremmo comunicare col mondo telepaticamente, vorremmo passeggiare nell’astrale per vedere cosa fa l’altro, vorremmo influenzare il mondo, vorremmo fare magia nera, vorremmo controllare, perché l’uomo, sul piano involutivo, vuole controllare. Perché?
Perché non ha mai avuto potere. Ma quando l’uomo avrà un potere reale, in altre parole un potere basato sulla relazione con la sua fonte, che è totalmente creativa, allora non avrà più bisogno di potere, perché il potere è totalmente creativo, ed è la sua creatività che sarà il suo potere, è la sua creatività che sarà la sua piattaforma. E a quel punto, essendo estremamente trasparente, beh, non avrà più orgoglio, non ci sarà più dominio, perché nella definizione di evoluzione c’è la distruzione del dominio.
Per cui sono obbligati, sanno che non siamo pronti a non dominare, ma sanno che un giorno arriveremo a non dominare. Allora, per questo, l’iniziazione necessaria, per questo, non troppo potere, quindi l’ego non è pronto ad accettare la relazione con loro, ed è giusto. Ma col tempo vedrà che è intelligente, ed è creativo, ed è intelligente, è creativo, è intelligente, è creativo! E avendo preso coscienza di tutto questo migliaia, migliaia, e migliaia di volte, alla fine cesserà nell’uomo il bisogno di dominio, e a quel punto l’uomo sarà totalmente al potere. Domande?
Domanda: In una precedente conferenza ho sentito dire che era facile vedere la differenza tra l’astrale e lo Spirito, nel senso che l’astrale era sempre stupido, mentre lo Spirito era sempre intelligente. È un buon punto di partenza, questo?
BdM: Non necessariamente, non necessariamente, perché anche l’astrale può essere intelligente, nel senso che l’astrale può superare in astuzia l’uomo. E anche lo Spirito può essere intelligente e può superare in astuzia l’uomo. Alla fine diventa facile vedere la differenza tra l’astrale e il mentale, ma all’inizio non è evidente; ma alla fine sì, perché alla fine vedi chiaro. Vedi chiaro, e quando vedi chiaro, la tua coscienza è all’altezza di tutto ciò.
Ma all’inizio non è facile, perché se si tratta di un’entità spirituale, allora può farti piacere, può darti chiaroveggenza, può dirti: « Bene, il tal numero uscirà alla fine della settimana. Questo fine settimana uscirà tale numero alla lotteria Québec ». Allora sei contento, ma non ti rendi conto che è un’esca, è come del miele per la mosca, non sono idioti! A livello mentale è la stessa cosa.
Sfrutteranno sempre, per un certo lavoro, la debolezza dell’uomo. L’unica differenza è che a livello mentale sono spiriti della forma a lavorare, mentre a livello astrale sono dei morti a darci fastidio. Anche se sono dei guru morti, sono lo stesso dei morti. Un morto è un morto! Finché l’uomo ha contatti coi morti, con l’astrale inferiore o superiore, non importa, i morti sono morti. Sapete cos’è un morto? Guardate bene…
Un morto è un’entità che cerca di cavalcare l’uomo. I morti più evoluti cavalcano l’uomo spiritualmente. I morti meno evoluti cavalcano l’uomo in un modo totalmente tragico, gli omicidi, la schizofrenia, etc. Quindi un morto è un morto! Bisogna diffidare dei morti! Ecco perché quando l’uomo passerà dall’involuzione all’evoluzione, tutto ciò che fa parte della religione, della spiritualità, salterà.
Domanda: Bernard, nel tuo grafico, in effetti, il punto di partenza dell’uomo, dal momento in cui diventa cosciente, dal momento in cui inizia la sua evoluzione, tu hai già parlato a un certo punto di neutralità … di neutralità o qualcosa in relazione … non c’è un … mi piacerebbe forse definirlo in modo preciso…
BdM: Ma cos’è, cos’era, non me lo ricordo, occorre dirmelo …
Domanda: Sto cercando di specificare una domanda, ma ho qualche difficoltà. In altre parole, qual è il punto di partenza per l’uomo, che cos’è?
BdM: Ok. Il punto di partenza, a partire dall’evoluzione, intendi? Il punto di partenza? Dice [l’essere di luce]: egli deve rendersi conto che siamo noi a dirigere lo spettacolo. Una volta che sei capace di realizzare questo, beh, è uno schiaffo per l’ego.
Domanda: Quindi il punto di partenza è piuttosto ampio?
BdM: È ampio, e dipende da ogni individuo… Ogni individuo prenderà il punto di partenza secondo la sua evoluzione, secondo la sua capacità mentale, secondo la sua struttura emozionale. A me non hanno dato una possibilità, mi hanno fuso! Col tempo, l’uomo, si fonderà. Nel mio caso, mi hanno fuso subito perché avevo un lavoro da fare. Così ho visto subito il punto di partenza. Tuttavia, è stato molto sofferto.
Domanda: Non c’è un punto di partenza ideologico?
BdM: Ah, no, no, no! Scordatevelo. Non c’è filosofia lì dentro. Non c’è metodo. In altre parole, se sulla Terra vi viene detto, categoricamente, che l’uomo pensa di pensare, che lo accettiate o meno, non importa. Se all’uomo viene detto che l’uomo pensa di pensare, questo non si pensa! Un uomo non può pensare che pensa di pensare. Deve saperlo! Se questo viene detto da un iniziato che soffre per averlo saputo, non c’è problema.
Dal momento in cui sulla Terra, su un pianeta con una coscienza sperimentale, è venuta l’informazione che l’uomo pensa che pensa, lui è fritto, perché dal momento in cui ti viene detto che l’uomo pensa che pensa, hanno il diritto di rivelarvelo, e hanno il diritto di dartene la prova. Finché non lo sai, finché non è stato detto che l’uomo pensa che pensa, non hanno il diritto di darne all’uomo la prova, perché l’uomo andrebbe fuori di testa. Perché il libero arbitrio fa parte dei contratti universali sulla Terra.
Durante l’involuzione, per lo sviluppo dell’ego, all’uomo è stata data la nozione di avere un libero arbitrio, di essere libero nelle sue scelte, ma di non essere libero nella coscienza. Questo significa che se a un certo punto di un ciclo evolutivo vi viene detto: « Bene, ora dovete sapere che l’uomo pensa che pensa. Ve lo diciamo ». Che lo si accetti filosoficamente, psicologicamente o meno, non importa. Stiamo portando il principio sul pianeta, il resto farà il suo corso, anche se ci vorranno quindicimila anni.
Domanda: Ma si può pensare di pensare, ma pensare che anche gli altri vadano a [inudibile]; questo può ancora essere … Non per mettere tutto in discussione, ma…
BdM: Dovete essere capaci di mettere in discussione tutto ciò che sapete!
Domanda: Se lo sapessi, non ve lo domanderei.
BdM: Oh no, non necessariamente, potresti chiedermelo e io farei dei piccoli aggiustamenti. E se fosse perfetto, direi: « Quello che dite, è così ». Sarei obbligato a darvi ragione. Non avrei scelta. Non posso contestare quello che sapete. Posso contestare quello che pensate di sapere, ma non posso contestare quello che sapete. Quello che sapete è universale. Non sono solo io a saperlo, è universale, appartiene a tutti.
Domanda: Ma a diversi gradi di comprensione?
BdM: A diversi gradi di evoluzione! Ci sono anime che sono capaci, nell’incarnazione, di prendere grandi shock di vita. Io sono una di queste! Ci sono altre anime che sperimenteranno shock vitali su scala minore, è una questione di evoluzione. Ma il processo, alla fine, rimane lo stesso per tutte le anime in incarnazione: sapere che l’uomo pensa che pensa. Un uomo è straordinario… Quando l’uomo comincia a rendersi conto che pensa di pensare, è una realizzazione straordinaria, ma è solo l’inizio.
Avete già pensato che sono passati cento anni da quando abbiamo iniziato a fare scienza? Cento anni, e siamo arrivati al computer? Il diciannovesimo secolo, la rivoluzione industriale, le macchine meccaniche, siamo arrivati al computer, siamo arrivati alla nanotecnologia, in cent’anni! Immaginate mille anni! Che cosa faremo tra mille anni! Diecimila anni!
Domanda: Ma la domanda è: saremo ancora lì o il pianeta …in altre parole, non c’è da qualche parte un conto alla rovescia per l’evoluzione?
BdM: Alla fine l’uomo vivrà sul piano moronziale. Quindi l’uomo vivrà all’interno della Terra sul piano eterico. Non vivrà nemmeno in superficie. Gli esseri che vivranno sulla superficie della Terra saranno le umanità che rimarranno. Ma l’uomo avanzato vivrà in coscienza moronziale all’interno della Terra. Non vivrà sulla superficie della Terra. L’uomo inizierà la sua evoluzione jupiteriana, ma a quel punto non avrà più bisogno di un corpo fisico. Vivrà in coscienza moronziale.
Domanda: C’è ancora molta strada da fare!
BdM: Beh, questo fa parte dell’evoluzione. Non bisogna pensare a queste cose.
Domanda: Quello che mi interessa è il punto di partenza.
BdM: Ecco perché non sono interessato all’occulto. Perché non mi interessa l’occulto? Non mi interessa l’occulto, perché a che serve saperlo! Prima di tutto, non credo a niente! Quindi l’occulto non significa niente per me. Sono obbligato a farlo, sono obbligato a renderlo pubblico. Sono obbligato a scriverci libri, ma per me è sempre un lavoro parlare dell’occulto.
Una sera potrei tenere una conferenza sul centro della Terra, sarebbe davvero interessante! Ma cosa vi porterà? Vi creerà altre forme. Ci sono persone che faranno degli « straordinari » [risate del pubblico]. Ecco perché è importante per l’uomo comprendere il fondamento del suo essere. E dove inizia il fondamento del suo essere? Inizia con la comprensione del mistero della sua coscienza mentale, quello che non abbiamo mai potuto sapere prima, perché non faceva parte della discesa delle informazioni.
E lì, è proprio questo: cominciamo a imparare che l’uomo pensa di pensare! Poi, tra sette-ottocento anni, l’uomo inizierà a realizzare di non avere più un corpo fisico. Ciò significa che tra sette-ottocento anni l’uomo comincerà ad avere una coscienza moronziale. Sarà nel suo corpo fisico, poi improvvisamente, hop, si troverà accanto. Col tempo, si abituerà a questo, e alla fine si sentirà meglio fuori dal corpo fisico che al suo interno, finalmente il legame si spezzerà ed egli resterà in moronzialità.
Possiamo quindi dire che la coscienza cosmica dell’uomo inizierà tra sette, ottocento anni. Dopo di che, le cose andranno veloci, veloci, veloci, veloci, veloci! Ma perché l’uomo possa uscire dal suo corpo fisico, essere accanto ad esso, vederlo e uscire, ed essere a proprio agio, e scappare un po’, e andare un po’ più lontano, poi un po’ più lontano… senza farsi prendere dal panico, senza voler ritornare dentro perché ha paura di morire, è la stessa cosa a livello del pensiero.
Se l’uomo non è in grado di affrontare il fenomeno del pensiero, il fatto che pensa di pensare, come pensate che possa uscire dal suo corpo? Vorrà tornare dentro. È quello che succede alle persone che fanno viaggi astrali! Escono in astrale, poi diventa molto pesante, vanno nel panico e tornano dentro! E questo solo a livello del corpo astrale. Non puoi andare lontano nel corpo astrale. Puoi andare fino alla Luna, ma non puoi andare oltre.
In coscienza moronziale puoi andare dove vuoi. Col tempo, l’uomo dovrà essere davvero capace di uscire dal suo corpo fisico, e dovrà essere davvero capace di sapere dov’è, dove sta, cosa sta facendo, dove sta andando, cosa vuole, cosa può fare. Ma questo, questo fa parte della sua coscienza moronziale. Ma l’inizio di questo, il punto di partenza, è che deve sapere che pensa di pensare.
Questa è la grande rivelazione della psicologia universale del XX secolo. Aurobindo l’aveva visto, diceva: « La luce scenderà sulla Terra ». È interessante, ma il fatto che sia interessante non significa che sia facile. Certo che non può essere facile! Perché? Perché abbiamo generazioni e generazioni, abbiamo millenni di millenni di esperienze psicologiche. Viviamo nell’illusione da secoli, siamo stati nelle religioni, soffriamo ancora oggi delle religioni.
Le due torri di New York! Siamo nel 2002, mandiamo uomini sulla Luna e abbiamo a che fare con questioni medievali come questa. Guardate cosa dicono [gli esseri di luce] dell’umanità! Dicono: L’umanità, dimenticate questa, non è importante. Non è l’umanità che è importante! È la coscienza universalizzata dell’uomo che un giorno permetterà all’uomo di emergere dalla sua coscienza planetaria e di entrare in una coscienza universale, in parallelo con altri livelli di evoluzione che oggi esistono in coesistenza, molto, molto armonizzati sulla Terra. Altre domande?
Domanda: Quando ci rendiamo conto che anche a livello mentale continuiamo a farci fregare, a livello psicologico, può diventare fastidioso…
BdM: Dicono [gli esseri di luce]: E’ fastidioso, questo è certo, ma col tempo migliora. Ma deve essere fastidioso, non può non essere fastidioso. Quando eri all’asilo, cosa pensavi quando eravate all’asilo? [risate del pubblico]. In ogni caso, le stupidaggini che pensavi quando eri all’asilo, quando arrivi all’università, te le hai fatte disfare. È la stessa cosa. È solo a un’altra scala. Ma che sia fastidioso, è certo. Gli inglesi dicono « No gain, no pain » [Nessun guadagno, nessun dolore]. Altre domande?
Domanda: Quello che dite lo create voi o viene da loro?
BdM: È tutto in sintonia, quel che è in alto è in basso. È una coscienza vibratoria, non ho nemmeno più bisogno di parlare con loro.
Domanda: È creativo?
BdM: Creativo, significa: è una coscienza vibratoria. Passa nel canale e poi … Non ho più bisogno di riflettere.
Domanda: C’è una logica?
BdM: Sì, c’è una logica a un certo livello, sì. Per alcune persone può essere una logica sovrarazionale. E può essere una logica piuttosto occulta per altri, dipende dalle persone. Per me è una logica abbastanza normale.
Domanda: Una logica, è lo stesso che la logica?
BdM: No! Una logica è una sequenza di concetti che hanno senso per il livello di intelligenza che si ha. Non è necessariamente universale. La logica per un fisico o la logica per un filosofo specializzato in logica positivista non è la stessa logica di cui parlo, è un tipo diverso di logica, ma ha il suo valore, ha la sua funzione all’interno di parametri fissi.
Domanda: I Maestri che sono venuti sulla Terra, quelli che chiamiamo Maestri, Gesù, qual era il loro ruolo principale? Risvegliare la coscienza?
BdM: Il loro ruolo principale è quello di « de-animalizzare » l’umanità. Il Cristo è molto importante, il principio dell’Amore! Buddha, la compassione! Lao Tsé, altre cose. Hanno tutti avuto… Confucio aveva una struttura sociale! Poi ci sono stati altri iniziati che non conosciamo che sono venuti sulla Terra, grandi uomini. Ci sono persone che non conoscono Steiner. Steiner è uno dei grandi iniziati del XX secolo.
Rudolf Steiner, uno dei grandi, probabilmente uno degli uomini più intelligenti del XX secolo, Rudolf Steiner. Grande scienziato, medico, architetto, grande veggente. Uomini straordinari, straordinari. Krishnamurti, Aurobindo e altri, ce ne sono così tanti! Hanno tutti funzioni diverse. Questi esseri sono tutti attivati da diversi raggi della creazione. Ma qui passiamo all’evoluzione. L’uomo deve evolversi e arrivare un giorno a essere nella sua identità.
Nella sua identità, vuol dire che egli è in coscienza vibratoria. A quel punto, non ha più bisogno di un maestro, non ha più bisogno di nessuno, è nella sua identità. E questo fa parte dell’evoluzione. Quindi quegli uomini sono venuti per dare all’uomo, per mettere l’uomo in evoluzione spirituale, affinché un giorno l’uomo passi a una coscienza mentale più avanzata. Grandi uomini! Questi sì che sono compagni da avere nella tua vita! [Risate del pubblico]. Domande? Non ci sono più domande?
Domanda: L’uomo si fa dunque mettere alla prova dall’ego, dallo Spirito. Come possiamo sviluppare una coscienza vibratoria se siamo messi alla prova?
BdM: Venite messi alla prova dallo Spirito o venite messi alla prova da un’entità astrale a livello dell’ego. Non è mai l’ego a mettervi alla prova. L’ego è sempre vittima della propria incoscienza. Ma è ciò che accade dietro che mette alla prova. Ci deve essere un’intelligenza dietro; ci deve essere una pianificazione dietro che mette alla prova – e questo è bene, è la vostra fonte. O nel caso di persone che hanno entità astrali, la schizofrenia, è un’esperienza abominevole. Fa soffrire l’ego.
Domanda: E il doppio?
BdM: Beh, dipende dal livello di evoluzione di ogni individuo, di ogni essere umano. Quando un’anima in incarnazione è pronta ad andare oltre nella sua evoluzione, beh, alla fine avviene il contatto con il doppio, e a quel punto l’ego si unifica, il mortale si unifica con il suo principio universale. Ma tutto questo viene dall’alto!
Domanda: Il doppio è lo Spirito?
BdM: Il doppio è lo Spirito, sì.
Domanda: Il doppio è l’aggiustatore di pensiero?
BdM: Il doppio è l’aggiustatore di pensiero, sì. E non è un regalo.
Domanda: L’aggiustatore di pensiero è l’allenatore di cui parlavate poc’anzi?
BdM: Sì, è il loro lavoro. Ok. Stasera sarete tranquilli. Vi farò un discorso. Ok. Dicono [gli esseri di luce] che l’uomo deve comprendere che la sua coscienza è uno sviluppo unico nella misura in cui lui si sente unico! Vi parlerò un po’ di questo. Cosa significa sentirsi unici? Perché l’uomo si senta unico, deve cominciare a smettere di confrontarsi con gli altri!
Non ti puoi confrontare con gli altri e sentire la tua unicità… La tua unicità… Perché se ti confronti con gli altri, automaticamente, dicono: perdi centralità. Cioè perdi la capacità di essere solo con te stesso. E’ quando l’uomo è davvero capace di essere solo con se stesso, di sopportare, se volete, il peso di ciò che sa, senza confrontarlo con gli altri, senza andare a cercare all’esterno una valutazione, che sviluppa quella che loro chiamano una coscienza personale.
Una coscienza personale è una coscienza che è il risultato dell’attività del tuo spirito, della tua anima e del tuo ego insieme. Quando il tuo spirito, la tua anima e il tuo ego funzionano insieme, hai una coscienza personale. Quando il tuo spirito, la tua anima e il tuo ego funzionano in relazione a tutto ciò che è esterno te, non hai una coscienza personale, perché sei influenzato. E se sei influenzato, o se sei troppo influenzato nella tua vita, non puoi entrare alla fine in quelle che io chiamo categorie universali o comprendere le categorie universali o chiarire o portare alla luce delle categorie universali.
Che cosa significa questo? Una categoria universale è un modo, per un essere umano, di vedere, di comprendere il mistero della vita a tutti i livelli: cosmico, planetario e così via, personale, collettivo, umano, storico e memoriale, senza avere alcun dubbio. Ma perché sia capace di fare questo, l’uomo deve avere una coscienza sufficientemente personalizzata. Deve esserci uno stretto legame tra il suo spirito, la sua anima – e quindi la sua memoria – e il suo ego. In altre parole, l’ego deve essere capace di assorbire ciò che egli sa.
L’ego deve anche essere capace di non confrontarsi troppo all’esterno, e andare a verificare all’università se i vostri professori son d’accordo con questo. Se non siete capaci di accettare ciò che sapete e siete costretti ad andare all’esterno per chiedere una verifica, beh, allora la vostra coscienza personale è ancor più diminuita. Ciò non significa che non siete capaci di andare all’esterno e comunicare con delle persone, anzi è un grande piacere.
L’unica cosa è che se avete una coscienza molto personale e comunicate o entrate in un rapporto dialettico con le persone, potrete farlo da una coscienza creativa, lo farete dalla vostra piattaforma personale. E la piattaforma personale dell’uomo è totalmente personale per lui. Ciò che lei può fare creativamente, ciò che può generare creativamente, è personale per lei. Ciò che lui può generare creativamente è personale per lui. Stessa cosa per lui, stessa cosa per venti persone. Perché? Perché abbiamo tutti un particolare tasso vibratorio, ed è questo tasso vibratorio che ci dà la caratteristica, se volete, del nostro lavoro, della nostra creatività.
Il mio lavoro è fare quello che faccio. Per un altro sarà fare dell’architettura, per un altro sarà fare medicina, un altro farà questo, un altro farà quello. Quindi, poiché tutti gli esseri umani hanno un particolare tasso vibratorio, questo li colloca storicamente, culturalmente, socialmente, all’interno di una coscienza collettiva, ed è per questo che ci sono persone che possono fare tale cosa, altre che possono fare tale cosa, altre che possono fare tale cosa.
Ma se queste persone – architetti, scienziati, pensatori, scrittori, educatori – hanno una coscienza individualizzata, in altre parole se hanno una coscienza personale, allora invece di dividersi il potere sulla Terra, invece di separarsi in cerchie, invece di non armonizzarsi gli uni con gli altri e creare, se volete, una grande confraternita di sapienti sulla Terra, beh, allora abbiamo scuole che litigano, che si separano, di Jung, di Freud, di questo, di quello!
Le persone non sono capaci, gli uomini non sono capaci, a causa dell’ego e dell’orgoglio intellettuale, di portare tutte queste scienze, tutte queste percezioni, tutte queste comprensioni, nello stesso cerchio e permettere all’Umanità di beneficiare di tutto questo. Tutti vogliono il proprio brevetto, tutti vogliono essere riconosciuti, tutti vogliono, e così via. Perché? Perché gli uomini non hanno coscienza personale. E soffriamo di questo! E chi ne soffre? Beh, è l’umanità!
L’umanità perde sempre dei punti mentre noi vogliamo guadagnare punti. Guardate le guerre intellettuali, le guerre degli ego, delle Università, fra i direttori di dipartimenti, fra gli psichiatri, gli psicologi, e quelli che sono nelle religioni, questo non si ferma. Ci vogliono degli Einstein che hanno raggiunto delle sommità, e lì possono stabilire che è così che funziona.
E questo, in generale, è in ambiti che loro sono praticamente gli unici a comprendere. Ecco perché la conoscenza sulla Terra è interessante, è meravigliosa, ma l’uomo ha bisogno della coscienza dietro la conoscenza! Quando l’uomo avrà coscienza e conoscenza, allora la conoscenza sarà molto, molto interessante perché non sarà più viziata dall’ego, troppo viziata dall’ego.
Domanda: Popoli come gli Atlantidei o certi popoli di faraoni che, a un certo punto, hanno raggiunto un certo livello di coscienza, e all’improvviso questo è come scomparso. C’è una ragione per cui quei popoli sono quasi scomparsi?
BdM: Se gli Atlantidei sono esistiti – non posso dirle né sì né no, non ne ho il diritto – se gli Atlantidei sono esistiti, a quel tempo, la ragione per cui sono scomparsi è perché il potere occulto che gli era stato dato da esseri che venivano da altri pianeti, era stato sottoposto a impulsi troppo animalizzati. E a causa di questo, e a causa delle forze coinvolte in quelle scienze, tutto è saltato, perché quei poteri erano direttamente connessi a quello che chiamiamo il magnetismo tellurico della Terra. Ecco perché è saltato tutto!
Più l’uomo ha a che fare con energie ad alta vibrazione, più è pericoloso e più è grande. Se l’uomo capitola davanti alla coscienza universale, se l’uomo capitola davanti a inviati che vengono da altri pianeti, se l’uomo capitola davanti a governi di altre civiltà, nel senso che perde contatto con loro, perché la sua natura animale non è capace di confrontarsi con la loro grande conoscenza dell’evoluzione, allora l’uomo commette degli errori, finendo per cadere nella magia nera.
Quando si cade nella magia nera, si inizia allora a trafficare con forze elementali che fanno parte del Centro della Terra, ma che sono costrette a negare l’esistenza del Fuoco universale. E a quel punto, queste forze elementali che sono costrette a negare l’esistenza del Fuoco universale, perché non sono capaci di vedere la luce, sono energie che finiranno per alimentare le grandi passioni dell’uomo, la sessualità dell’uomo, e porteranno alla fine l’umanità a vivere in quello che definirei un paradiso orgiastico. Ma un paradiso orgiastico non può durare all’infinito. Alla fine porterà una civiltà al crollo.
Domanda: Quindi questi extraterrestri esistono e sarebbero automaticamente un grande pericolo per l’umanità in questo momento?
BdM: Nella misura in cui gli extraterrestri esistono – supponiamo che esistano, non posso dirvelo – se gli extraterrestri venissero ora sulla Terra e non ci fosse preparazione, se l’umanità non fosse preparata, si creerebbe una psicosi sulla Terra. Per il mondo, sarebbe la fine del mondo, perché lo shock sarebbe un abominevole shock collettivo, e i governi non sarebbero in grado di trattenere le energie di bassa vibrazione che fanno parte del subconscio dell’umanità.
Ho imparato una cosa negli ultimi trent’anni, ed è che l’uomo… che all’inizio siamo molto ignoranti e che è molto, molto importante che lo restiamo per un certo tempo. E ho anche imparato che l’intelligenza non è intelligenza; che l’intelligenza è energia. E dal momento in cui ci si rende conto che l’intelligenza è energia, non si è più interessati a essere troppo intelligenti, perché sono i nostri « fusibili » a saltare.
Per cui il concetto di intelligenza che può avere un iniziato e il concetto di intelligenza che può avere un ricercatore sono due concetti molto, molto diversi. Uno è totalmente polarizzato, fa parte dell’illusione del libero arbitrio dell’ego e del suo bisogno di dominare ciò che chiamiamo la conoscenza. Nell’altro caso, invece, è il contrario. È la canalizzazione delle informazioni a un livello che dipende da ciò che si deve fare sul piano materiale, e a quel punto l’ego, essendo diventato trasparente, non è più interessato a sapere troppo.
Ecco perché l’uomo, man mano che si evolve nella coscienza, si accorgerà che a poco a poco perderà la memoria, perderà la memoria, perderà la memoria, giusto quanto basta per lavorare, per funzionare. Ma più l’uomo si evolve nella coscienza, più perderà la memoria. E molte persone oggi che hanno raggiunto un certo livello di evoluzione, sentono di avere una certa perdita di memoria, ed è normale, perché la perdita di memoria ti impedisce di soffrire di troppa riflessione. Hai giusto memoria sufficiente per svolgere il tuo lavoro.
Io non ho più memoria. Eppure ne ho: quando ho bisogno di sapere qualcosa, hop, arriva. Ma a parte questo, non ne ho. Perché? Perché non ho bisogno di ricordare ciò che so. Siccome non ho bisogno di ricordarmi ciò che so, quel che so non è più pericoloso. Questo mi impedisce di andare fuori di testa. Per cui sono contento. Per cui, se mi fate domande interessanti, profonde, etc., e io vi do risposte intelligenti, beh, allora non ne soffro. Ma se penso che ne soffrirete, non ve le darò.
È un po’ così. Sono trent’anni che tutti cercano di farmi parlare di questi extraterrestri, ma non l’ho mai fatto, e non lo farò mai, Glenn ha cercato di farlo in televisione negli anni Ottanta, ma non l’ho mai fatto. Perché? Perché l’uomo deve iniziare a lavorare, deve occuparsi della sua bistecca, della sua famiglia, dei suoi figli, della sua vita qui, prima di potersi occupare di altre faccende.
Ma a volte lo faccio, e quando lo faccio sono obbligato a dire: « Supponiamo che questo esista », e così mi libero. Ma se non dico: « Supponiamo che esista », non potrei dirvelo. Ma se dico: « Supponiamo che esista », allora sono libero di parlarvi degli extraterrestri quanto voglio. Perché a quel punto, dicendo: « Supponiamo che esista », vi impedisco di credere che esista. Ma se vi dicessi che esiste, beh, allora, con tutte le tiritere che potrei farvi, sareste obbligati a credere che ciò esista.
Perciò non posso farlo, perché non ho il diritto di indurre l’uomo nella conoscenza occulta se non è in grado di sopportarla, perché l’uomo pensa. Se voi non pensaste, io non avrei questo problema. Ma poiché pensate, beh, il problema ce l’ho. Allora dico: « Beh, supponiamo che esista ». Stavate parlando degli Atlantidei! « Supponiamo che esista »… L’intelligenza è intelligente, è ben ordinata. Altre domande?
Domanda: Intelligenza…[inudibile]…
BdM: Perché si riflette, ci si pensa.
Domanda: Non è perché manca qualcos’altro?
BdM: È perché si hanno emozioni. Si hanno delle emozioni. Si hanno emozioni nella mente, si ha della memoria. Se chiudi gli occhi ora, tu puoi ricordare il mio aspetto. Io, se chiudo gli occhi, non vedo più niente, è nero, nero, nero. Non c’è memoria. Voi avete ricordi dello schermo mentale, delle vere piscine da nuoto [risate del pubblico]… Gli artisti fra voi, voi leggete romanzi, vedete tutto lì, vedete il ragazzo nella stanza, vedi tutto lì!
Mi piacerebbe essere così. Ma se fossi così, impazzirei, quindi è una protezione. Scriverò un romanzo, ho deciso di scriverne uno. Sarà ovviamente un romanzo esoterico. Ma un romanzo esoterico, la forma lì, ne scriverò uno, ma sono obbligato a scriverlo con qualcuno, perché l’altra persona vedrà quello che io so. Solo così posso scrivere un romanzo. Come posso descrivere una scena se non la vedo! Quindi l’altra persona la vede, descrive la scena e io posso inserire il materiale. È un modo di lavorare, eh! Non vedo l’ora di vedere questo romanzo, sembra che potrebbe essere molto interessante… [risate del pubblico]. Facciamo una pausa!