domenica 27 febbraio 2011

Senza il Dove.. ovunque nel Dove..!



LA MORTE DELLA MENTE

Non c'è dubbio che le forze sono all'opera per distruggere la Mente umana o, se vogliamo, dementalizzare gli uomini. Tra l'altro la cosa più strana (o la più ironica) è che la Scienza, questo trionfo del cervello umano, sia il primo rappresentante di questa autodistruzione dell'intelligenza collettiva. È un problema evolutivo comparabile a quello della sparizione delle branchie o delle pinne nei pesci. È l'organo centrale che è colpito. Ciò significa che la Mente umana, nella sua funzione centrale, era l'osservazione e il discernimento, – le nostre pinne nel mondo – mentre ora si potrebbe dire che sta per esser sistematicamente obnubilata, confusa, intaccata da una valanga mostruosa di “indicazioni”, di “informazioni”, di “scoperte”, di “idee”, tutte una più meravigliosa dell'altra e di slogans uno più insidioso dell'altro, i quali tendono ad annullarsi mutualmente e ingarbugliarsi reciprocamente nel frastuono altamente risuonante e ipnotizzante dei mezzi giornalistici, radiofonici, videofonici, microfonici che devastano tanto le coscienze quanto le foreste. Le ultime scoperte dell'astrofisica, della biologia, della paleontologia si mescolano alle ultime scoperte della spiritualità, delle sette, degli yogi e dei guaritori – tutto è “scoperto” e nulla è né guarito né compreso. Tutte le teorie sono valide e tutte le idee sono valide, ma allo stesso tempo più niente vale e più nessuno conosce né la direzione ove dirigersi né il suo senso. Gli umani sono in procinto di perdere le loro pinne umane e rotolano nel fango sotto la spinta di mille correnti che non sanno più né dominare né comprendere – hanno capito tutto e non capiscono più niente. Sono meno dotati d'intelligenza e di spirito di osservazione che l'uomo di „Neandertal‟, il quale almeno, sapeva ritrovare il suo cammino nella grande foresta primitiva. Non c'è più cammino, ci sono milioni di cammini e tutti sono ugualmente validi e nulli – ugualmente veri e ugualmente falsi. Non c'è più verità: tutto è sospetto! Non c'è più la Chiesa e ci sono mille chiese; non c'è più il Cremlino cattivo e la Casa Bianca virtuosa – le virtù sono divenute cattive e qualche volta le cattiverie posseggono delle virtù. Ciò significa Fango integrale nei nostri ex-spiriti umani. La “catastrofe” non sarà nucleare: essa è già in atto ed è una catastrofe mentale. Non hanno neanche più quel poco d'intelligenza per accorgersi della loro catastrofe e continuano ad inventare dei super-mezzi e dei super-slogans per mascherare la loro deficienza fondamentale – non si è mai scritto così tanti milioni di libri per degli spiriti nulli (a meno che non sia per annullare gli spiriti), non ci sono mai state tante informazioni per disimparare le intelligenze. Quando una specie perde il suo organo centrale, è proprio quella che deve inventarne un altro, o morire, o cedere il posto ad una specie che saprà inventare un nuovo organo. No, non è più tempo di “spiegare” agli uomini – non sentirebbero alcuna spiegazione - , è il tempo di FARE. Bisogna sviluppare un nuovo organo. […] Il peggio delle voci avverse sono le voci della virtù. Si è improvvisamente ricolmi di “peccati”. E non è difficile l'esserne convinti (!) E‟ la Mente che è piena di “peccati”. E‟ la Mente nella Materia che è un nido di scorpioni. Quando parlo di “Mente nella Materia”, voglio dire la prima mente che ha fatto il passaggio dall'animale all'uomo e che ha preso il posto dell'istinto (resta da sapere che cos'è l'istinto?). Con ciò s'intende che tutto d' un colpo ci si è immersi in un bagno di fango. Allora non ci si vede più niente. Allora si inventano i „computers‟, i radiofari e i „radars‟… e il telefono e l'aspirina. Ogni “meraviglia” aggiunge una sbarra in più alla Prigione. Fino a quando c‟era qualche pastore e dei despoti felici non ci se ne accorgeva. Ma ora che ci sono sette miliardi di Homo “sapiens”, ci si accorge dell‟enorme Despotismo.
Hanno perduto il polo Nord, questo è sicuro!
(liberamente tratto da: Carnets d'une Apocalypse – 1984)

Traduzione: Fabbri Marco


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