Questo scritto è dedicato a tutti coloro che non hanno ben compreso come sia strutturato l'uomo - e penso siano tanti; a coloro che pensano di capire la propria esistenza in quanto pensata, ragionata, valutata, soppesata etc. L'uomo non conosce se stesso se non per riflesso, per sentito dire... trae conclusioni - quindi, in base a quello che gli è stato insegnato a scuola: ha un'idea personale, meritoria, in base alla ristrettezza culturale che gli è stata imposta. Il 'potere' dell'umanità viene costantemente misurato e quindi potenzialmente monitorato, dal valore di un'abitudine, da un risuonare continuo e apparentemente instancabile atteggiamento! Oggi però non mi soffermerò sulla grammaticalizzazione di una simile affermazione, nè tantomeno sottoporrò ad analisi ogni commento personale! Dunque, a costo di apparire presuntuoso e folle (ego spirituale), ogni mia esposizione dei fatti non subirà commenti esterni, nè verrà influenzata da ragionamenti di parte.. Insomma, non cadrò nel tranello della discussione. Se c'è qualcosa di interessante nella creazione di un blog, è proprio quella di dar l'opportunità a chiunque di riflettere o meno su di un argomento!
Tornando a noi quindi.. valutiamo l'opportunità che l'uomo non sappia proprio un bel nulla! Il cosidetto 'Homo Sapiens' comincia a perder pezzi per strada. Sembra proprio aver perso la bussola.. non riconosce più come un bene neppure le proprie virtù, le proprie - appunto - meritorie esperienze acquisite! Cosa significa questo? Significa forse che stiamo 'morendo'? Che tutto lo sforzo(!?) fatto sino ad oggi non ha più senso..?
Sarebbe opportuno notare bene che non si tratta tanto di una visione personale, elencare o passare il tempo libero a cogliere le insolvenze dell'uomo moderno; tantomeno è mia intenzione risvegliare nel piccolo sistema nervoso umano, l'insensatezza del tragitto antropologico! Questo per intenderci, non è nè un martiriologio, nè un purgatorio per anime incomprese: tutt'al più una svestizione che continuiamo a nascondere con la nostra impavida tracotanza personale.! Mostrare alla quotidiana attività dell'ego chi in realtà siamo davvero, non è proprio una bella occupazione, specialmente quando questo argomento deve (e può) esser trattato solo da un'altra entità separata, e quindi un altro ego!
Ma cerchiamo di mantenere salda la concentrazione sul quesito posto in partenza.. chi siamo e dove ci stiamo dirigendo!? L'uomo senza più riferimenti di ordine e tipo, sta arrancando sempre più tra le pareti dei suoi 'ismi', tra le follie dei suoi falsi reset ideologici, senza neppure rendersi conto che tutto puzza maledettamente di vecchio, di stra-collaudato: come una sorta di perenne riciclo! Ad un livello tale, che ogni sorta di "re-inventarsi" matura ed alimenta solo la sempre più meschina figura personale!
L'uomo nella sua struttura biologica non è altro che una forma parzialmente sviluppata della coscienza terrestre, con in più la libertà individuale di percepire lo stato cosciente in divenire! Questo tragitto 'obbligato' e in parte collaudato, rende necessaria un'evoluzione della struttura cellulare verso qualcosa di più vasto e certamente più 'collegato' all'ambiente circostante.
La mente deterministica: il suo predominio, il suo retaggio culturale e la sua ambivalenza strumentale, ha fatto il suo tempo; non che l'uomo (oggettivamente parlando) scompaia così come lo conosciamo, ma certamente una parte di individui sufficientemente 'aperti' a questi nuovi schemi vibratori, si occuperà del 'salto' evolutivo.. Questo nuovo schema non può tuttavia avvenire tramite lo strumento cognitivo della mente, poichè la mente non è in grado di intervenire come supporto attivo della coscienza futura! La sua base strumentale non è in grado, se non in maniera incompleta e offuscata, ad attivarsi come strumento di conoscenza! Quindi la mente NON è uno strumento di conoscenza! La mente si occupa e si è sempre occupata del discernimento, della difesa personale: se vogliamo, della protezione dell'individuo come coscienza separata! Qualche sprazzo intuitivo lo predispone spesso all'autoglorificazione biografica, ma lo strumento mentale ha raggiunto i suoi limiti coordinativi! Oggi l'uomo, nella sua disperata ricerca di benessere, non considera neppure lontanamente che 'qualcosa' possa superarlo, che qualcosa possa considerarsi come superato! Tutto sta cedendo il passo: qualsiasi valore morale (umano), qualsiasi ideale d'amore (umano); nel pentolone di questa minestra riscaldata vi troviamo tutte le religioni, tutte le velleità umane e tutti gli idealismi umani. L'uomo non è mai stato così lontano da se stesso, dal proprio sacro valore di strumento divino; l'uomo continua a disconoscere nei suoi labirinti dualistici, l'opportunità di sopravviversi per qualcosa di più meritorio che non un concetto riciclato!
L'opportunità verso qualcosa di nuovo DEVE quindi abbandonare l'idea di vecchio: non potrà mai accadere che tramite il vecchio (o solo attraverso la sua idea) si possa approdare al Nuovo. Quindi il nuovo non va chiesto, ma vissuto.. e per viversi, deve potersi 'ascoltare' attraverso lo strumento-corpo, unico vero sostegno\crocevia tra l'alto e il basso.! Questo nostro corpo però non è del tutto cosciente (perlomeno non come potrebbe esserlo) e per di più non tutta la coscienza di esso è omogenea. La Natura umana è in qualche modo diversificata in parti coscienti interattive, ma spesso indipendenti tra loro; il loro grado di interazione matura (in coscienza) ogni qual volta lo sforzo contrastante l'inerzia si mette in moto: ecco perchè la nostra forma pensiero subisce un così alto numero di suggestioni durante l'arco dell'esistenza e\o in funzione di ogni atto vissuto.. sia esso mentale, vitale, fisico e pure subconscio. Uno degli aspetti più degni di nota tra simili conclusioni, l'ascolto più considerevole che il singolo individuo può portare in maniera costruttiva al proprio involucro fisico, è situato proprio nel nuovo modo di porsi con esso.. Una formula espansiva, centrifuga nel rapporto con l'involuto, con "l'impossibile", deve sempre più predisporre la volontà personale a disaffrancarsi dal già noto, ma soprattutto valutare con sempre meno ostilità l'adeguamento ad un'idea meno decadente nel principio sacro di ogni esistenza umana!
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