IL GRANDE SENSO
E’ il tempo del Grande Senso. Guardiamo a destra o a
sinistra, costruiamo teorie, riformiamo le nostre
Chiese, inventiamo supermacchine, e scendiamo nelle
strade per distruggere la Macchina che ci
strangola – ci dibattiamo nel piccolo senso. Quando
la nave terrestre sta affondando, che importa se i
passeggeri affoghino a destra o a sinistra, sotto una
bandiera nera, rossa o celeste? Le nostre Chiese
sono già andate a picco: stanno rinnovando la loro
polvere. Le nostre Patrie ci schiacciano, ci
schiacciano le nostre macchine – e noi inventiamo
sempre nuove macchine per rompere il Meccanismo.
Andiamo sulla luna, ma il nostro cuore non lo
conosciamo, né sappiamo qual è il nostro destino
terrestre. Vorremmo migliorare quello che c’è – ma
non è più tempo di migliorie: il marcio si può migliorare!?
E’ tempo di un’ALTRA COSA. Un’altra cosa non è la
stessa cosa con qualche miglioria. Ma come fare? Ci
predicano la violenza e la non-violenza. Ma sono due
facce della stessa Menzogna, il sì e il no della
stessa impotenza: i vari santini sono falliti con tutto
il resto; altri ora vogliono prendere il potere –
quale potere? Quello dei politici? Vogliamo batterci
per conquistare le chiavi della prigione? Per
costruire un’altra prigione? O non vorremmo magari
venirne fuori, ma davvero? Il potere non nasce dalla
canna dei fucili, così come la libertà non esce dal
ventre dei morti – sono già trenta milioni di anni che
costruiamo su cadaveri, guerre, rivoluzioni. Sempre
le stesse: disfiamo e ricominciamo. Non sarebbe
magari ora di costruire su qualcos’altro e di
trovare la chiave del Potere vero?…
Allora dobbiamo guardare il Grande Senso. Ecco
cosa ci dice il Grande Senso: ci dice che siamo nati
tanti milioni di anni fa – una molecola, un gene, un
pezzetto di plasma palpitante – e ne è venuto fuori
un dinosauro, un granchio, una scimmia. Se il nostro
sguardo si fosse fermato a metà strada avremmo
detto – non a torto! – che il Babbuino era il culmine
della creazione e che la cosa migliore da fare era
magari migliorare i nostri talenti di scimmie e
fondare l’Unione delle Repubbliche Scimmiesche…
Oggi – forse - nella nostra foresta di cemento
armato stiamo facendo lo stesso errore. Abbiamo
inventato mezzi giganteschi per metterli al servizio
di coscienze microscopiche, trucchi splendidi per
servire la mediocrità, sempre più trucchi per guarire
dal Trucco. La meta di tutti questi sforzi, in tanti
milioni di anni, è proprio un uomo fornito di laurea e lavatrice?
Il Grande Senso, il Senso vero, ci dice che la meta
non può essere un uomo del genere. Quel che
vogliamo non è il trionfo dell’uomo così com’è, non è
perfezionare lo gnomo intelligente che siamo: ma è
un altro uomo sulla terra, un’altra specie tra noi.
“L’uomo è un essere di transizione”, ha detto
Aurobindo. Noi ci troviamo in pieno in questa
transizione, che fa scoppiare crepe in ogni parte del
mondo: in Biafra come in Israele, in Cina come negli
Stati Uniti. L’uomo non ce la fa più.
Il Grande Senso, il Senso vero, ci dice che l’unica
cosa da fare è metterci al lavoro per preparare un
altro essere, è collaborare alla nostra evoluzione
invece di star lì a rigirare in decrepite umanerie
senza sbocco, invece di conquistare falsi poteri per
regnare su una vita falsa…
Ma dove sta la leva della Trasmutazione? Sta dentro
di noi. Dentro di noi c’è una Coscienza, dentro c’è un
Potere, lo stesso Potere che cresceva nel
dinosauro, nel granchio, nella scimmia, nell’uomo –
che cresce ancora, che vuole andare oltre, che
riveste forme sempre più perfette a mano a mano che
crescono i suoi strumenti, che Crea la propria
forma. Se ne troviamo la leva, sarà quel Potere
stesso a creare la forma nuova, sarà lui a operare
la Trasmutazione. Invece di lasciare che l’evoluzione
si trascini attraverso millenni di tentativi dolorosi e
infruttuosi, di morti inutili e di rivoluzioni truccate
che non rivoluzionano nulla, possiamo accorciare i
tempi, possiamo compiere un’evoluzione concentrata
– possiamo essere i creatori coscienti dell’Essere
nuovo. In verità, è il tempo della grande Avventura.
Il mondo è chiuso, fuori non c’è più nessuna
avventura. Sono i Robot ad andare sulla luna, e
tutte le nostre frontiere sono strettamente vigilate
– a Roma come a Rangoon gli stessissimi funzionari
del mostruoso Meccanismo ci sorvegliano, ci
timbrano i documenti, ci controllano le facce, ci
frugano le tasche – fuori non c’è più nessuna
Avventura! L’Avventura è DENTRO – E DENTRO è la
Libertà, dentro è lo Spazio: sarà il potere dello
Spirito a trasformare il mondo.
Perché in verità quel Potere Supremo, onnipotente, è
dentro di noi da sempre, a sospingere l’evoluzione: è
lo Spirito nascosto che è via via cresciuto per
diventare lo Spirito manifesto sulla terra. Se
abbiamo fiducia, se vogliamo quel supremo Potere, se
osiamo scendere nel nostro cuore, tutto è possibile:
perché “L’Elemento Supremo” è in noi.
SATPREM (27 GIUGNO 1969)
La storia non ci insegna nulla; è un confuso torrente di eventi e di personalità o un caleidoscopio di mutevoli istituzioni. Noi non cogliamo il senso reale di tutti questi cambiamenti e di questo perpetuo scorrere della vita umana lungo i canali del Tempo. Ciò che cogliamo sono i fenomeni correnti e ricorrenti; le facili generalizzazioni, le idee parziali. Parliamo di democrazia, di aristocrazia e di autocrazia, di collettivismo e individualismo, di imperialismo e nazionalismo, di Stato e di popolo, di capitale e lavoro; facciamo delle generalizzazioni affrettate ed elaboriamo dei sistemi assoluti che vengono solennemente proclamati oggi solo per essere forzatamente abbandonati domani; sposiamo delle cause e degli ardenti entusiasmi il cui trionfo si trasforma ben presto in delusione, e poi li abbandoniamo per degli altri, forse proprio per quelli che ci eravamo da ti tantapena di demolire. Tutto questo accade perché ogni nostro pensiero e azioni riguardanti la nostra vita collettiva sono superficiali ed empirici; la morale da trarne non è la vanità della vita umana, dei suoi ardori ed entusiasmi e degli ideali che persegue, ma la necessità di una ricerca più saggia, ampia e paziente
della sua vera legge e del suo vero scopo
Sri Aurobindo (da:L’ideale dell’unita umana)
Per l’orizzonte troppo vicino è l’orizzonte.
E.Jabès (da: il libro della condivisione)
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